XXI rapporto annuale Inps: la relazione del presidente Tridico

Ripresa dell’occupazione, ma anche lavoro povero sono tra i fenomeni rilevati nel 2021. Sulle pensioni c’è un problema di sostenibilità

Il XXI rapporto annuale Inps è stato annunciato lunedì 11 luglio ed è stato presentato alle parti sociali mercoledì 13. La relazione del presidente Pasquale Tridico ha enucleato i temi principali del documento, tra cui le prestazioni Inps, i numeri dell’istituto e che cosa è successo nel mondo del lavoro e delle pensioni nel 2021.
Tridico ha ricordato che, da gennaio 2021, la ripresa ha portato il tasso di occupazione vicino al 60 per cento, un valore alto in termini assoluti ma lontano dall’obiettivo europeo del 70 per cento. L’andamento dell’economia post Covid non salva, però, dalle diseguaglianze: il 10 per cento di operai e impiegati dipendenti a tempo pieno guadagna meno di 1.495 euro, il 50 per cento meno di 2.058 euro e solo il 10 per cento ha livelli retributivi superiori a 3.399 euro lordi. La retribuzione media delle donne nel 2021 risulta pari a 20.415 euro, più bassa del 25 per cento rispetto a quella dei loro colleghi maschi.

XXI rapporto annuale Inps: lavoro povero, pensione povera

La ripresa non è stata sufficiente per tutti e non lo è tuttora. Tridico ricorda il

“problema della instabilità lavorativa, eccessiva flessibilità che diventa spesso precarietà o insufficienza di ore lavorate per mese”

e osserva che dalle condizioni del lavoro dipende il futuro della sostenibilità delle pensioni. Il lavoro povero porterà a pensioni povere.

Nel 2021, il 40 per cento dei pensionati ha percepito un reddito pensionistico lordo inferiore ai 12.000 euro, dato che scende al 32 se consideriamo integrazioni al minimo, trasferimenti e maggiorazioni. Da un’analisi del 20 per cento più povero tra i pensionati (fino a 10.000 euro annui) emerge che solo il 15 per cento dei pensionati in questa fascia riceve un assegno sociale e il 26 per cento una pensione ai superstiti.

Al 31 dicembre 2021, i pensionati in Italia sono circa 16 milioni, 7,7 milioni di uomini e 8,3 milioni di donne. L’importo medio mensile dei redditi percepiti dagli uomini è 1.884 euro lordi, quello delle donne è di 1.374 euro.