Visita della FNP al Parlamento europeo.

Il 19 febbraio una delegazione della Fnp Nazionale, insieme a un gruppo di giovani studenti universitari romani, si è recata in visita a Parlamento Europeo a Bruxelles.

Ancora una volta giovani e anziani insieme.

Subito una grande emozione ci ha colto nella grande Place Du Luxembourg: sotto l’immagine della bandiera europea vi è il nome di “Altiero Spinelli “, Il primo politico italiano che, mentre ancora era in corso la guerra, lanciò l’idea di una Unione degli stati europei come mezzo per mantenere la pace nel Continente.

Un altro simbolo importante: all’entrata dell’Europarlamento si incontra un pezzo del Muro di Berlino.

Ci accoglie Leone Rizzo, un funzionario che ha il compito di ricevere i visitatori che vengono al Parlamento: “Le istituzioni hanno l’obbligo morale di accogliere i cittadini per conoscere i loro punti di vista su norme e regolamenti “.

Semplifica in due parole questa unione comunitaria: un condominio con tanti appartamenti, con delle regole da rispettare, ma anche i tanti vantaggi del convivere insieme.

Le regole si chiamano “trattati”, il primo fu quello del Carbone e dell’Acciaio, ormai scaduto da tempo e non più rinnovato. Un ultimo esempio invece riguarda la telefonia: l’utilizzo del cellulare era stato regolamentato da ogni singolo stato, creando una sorta di gabbia.

Il trattato di Maastricht del 1993 definì norme comuni facendo nascere la telefonia europea che anche oggi conosciamo, con regole uguali in tutti i 28 paesi comunitari. Altri esempi: Erasmus, per i giovani studenti europei; la ricerca comunitaria in vari campi scientifici; le politiche agricole; gli standard delle apparecchiature mediche; eccetera.

Su molte altre materie vi è invece ancora una forte carenza europea. Un esempio lampante molto attuale riguarda l’assenza di indirizzi comuni sull’immigrazione. Il trattato di Dublino del 2004 ormai è insufficiente e occorrerebbero regole europee relative al riconoscimento dello status dì profugo, di rifugiato, sulla concessione dell’asilo politico, ecc.

Il momento più atteso è stato l’incontro con il presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli, italiano, neo eletto il 3 luglio 2019.

Il presidente ha subito espresso la sua insoddisfazione sulla bozza di bilancio comunitario pluriennale dal 2021 al 2027. Complessivamente sono stati stanziati 230 miliardi ma ne servirebbero almeno 300.

“Dobbiamo guardare al mondo con un nuovo modello di sviluppo.” Ha ribadito Sassoli “Lottando contro i cambiamenti climatici “. Se nel 2050 vogliamo arrivare alle emissioni zero di fattori inquinanti, occorrerà lavorare molto, soprattutto perché si dovrà arrivare a quell’obiettivo senza lasciare indietro nessun paese e nessun ceto sociale, si dovranno riconvertire molti posti di lavoro evitando di perderne e senza tagli all’agricoltura. Occorrerà creare fondi per la transizione.

“La politica deve guardare oltre “la punta delle scarpe “ Per superare la sfida del mondo globale” così, in conclusione, David Sassoli, perché: “Nessun Paese Europeo potrà farcela da solo se vorremo vivere in un mondo globale”.

Un modo migliore di vivere, che non va imposto ma va condiviso, che preveda un modello di scienza sostenibile.

Infine, prima di uscire, abbiamo dato uno sguardo al’Emiciclo del Parlamento, con la sensazione di essere nel cuore della democrazia europea.