Anche quest’anno è arrivato il Natale.
Il 2020 è stato un anno drammatico per la pandemia che ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini, ha interrotto i nostri progetti e soprattutto ci ha portato via tante persone care.
È arrivato il Natale e Natale vuol dire speranza, per credenti e non, per cristiani e non cristiani. È stato, come ormai tutti dicono, un Natale diverso, ma anche occasione, per ripensare agli affetti più importanti anche nella lontananza – “lontani eppure vicini con il cuore”. I nuovi mezzi di comunicazione fortunatamente hanno favorito questi incontri virtuali che sono diventati quasi più intensi di quelli reali.
Nella tranquillità delle nostre case abbiano più tempo per riflettere. Dovremmo imparare a leggere la storia, gli avvenimenti che sembrano succedersi con “corsi e ricorsi”: gli errori e gli eccessi portano sempre alle stesse reazioni e conseguenze. Ma sembra che il mondo continui a dimenticare le esperienze passate e ripeta sempre gli stessi errori.
Il virus ha colpito tutto il mondo, con intensità diversa forse, e non ha fatto distinzione tra razze e colore della pelle.
Io penso che questo vuole ricordarci che l’umanità è unica e che la Terra è la casa di tutti.
Siamo tutti sulla stessa barca, come si usa dire, e solo tutti insieme potremo salvarci e salvare la nostra casa comune: la Terra.
Quale occasione migliore del Natale per ricordare questo?
Speranza vuol dire ripartire e ricostruire.
Prima o poi riusciremo a sconfiggere il virus, ma resteranno le macerie di una economia distrutta e di una società ancor più divisa per le diseguaglianze che la crisi ha acuito.
Sarebbe un errore e una occasione persa non trovare nuovi modelli di economia e di organizzazione sociale per tentare di risolvere i problemi che da tempo impediscono lo sviluppo della nostra Italia.
L’Europa ha mostrato l’intenzione di voler affrontare la ripresa con spirito di collaborazione e unità e metterà a disposizione una ingente quantità di aiuti, ma l’Italia dovrà avere la capacità di programmazione e di rinnovamento, superando le vecchie logiche di lobby, campanilismi, rivalse politiche e soprattutto di corruzione.
Il sindacato non può tacere in questo momento e restare estraneo.
La Cisl deve tornare ad essere fucina di idee per portare a realizzazione il progetto di società delineato nel suo statuto.
E diventa importante il ruolo della Fnp per il suo radicamento sul territorio.
Come Segreteria vogliamo che le nostre sedi non siano solo un centro di servizi, ma un luogo dove si raccolgono i bisogni delle persone, in particolare anziane, per poter elaborare proposte di un nuovo vivere insieme in città più ospitali, pulite e sicure.
Molti di noi hanno vissuto il dopoguerra, anche se ancora bambini, con le sue difficoltà e sacrifici e hanno anche visto il coraggio, lo spirito di iniziativa, l’abnegazione ma anche l’entusiasmo e il coraggio dei genitori.
Dobbiamo affrontare così il periodo difficile che abbiamo di fronte, perché grazie a loro noi abbiamo potuto vivere in un periodo di pace e di relativa prosperità.
Lo dobbiamo fare per i nostri figli e nipoti perché non tocchi a loro ricostruire sulle macerie che noi lasciamo.
Questo è il mio augurio: possa il 2021 essere veramente l’inizio di un mondo migliore.
E’ una illusione…………. ma lasciateci sperare
di Gabriella Tonello