Torniamo alla quotidianità, senza dimenticare quanto è successo, al servizio degli anziani, risorse e non scarti della società

Finalmente è terminato il lockdown e stiamo riprendendo la nostra attività, sia pure con tutte le precauzioni per evitare un nuovo diffondersi dei contagi…

Parola di Segretario

E’ stato un periodo difficile e pesante per tanti motivi e il nostro primo pensiero e ricordo va ai nostri amici che ci hanno lasciato e a quelli che hanno perso persone care, in un modo tanto disumano e privo della consolazione che viene dal sapere che al momento del distacco dalla vita c’era vicino una persona amata. 

In questi mesi le nostre sedi sono rimaste chiuse, ma abbiamo cercato in tutti i modi di “essere presenti”, deviando le linee telefoniche delle sedi, cominciando da quella di via Tadino, sui cellulari dei nostri operatori per evitare che eventuali telefonate di richiesta di aiuto dei nostri iscritti rimanessero senza risposta.

Abbiamo trasmesso quotidianamente informazioni e comunicazioni attraverso mail e  tenendo costantemente aggiornato il nostro sito. 

A inizio marzo abbiamo aperto “lo sportello virtuale”.  Anche in questo modo abbiamo fatto accoglienza, smistando domande specifiche anche alle categorie e indirizzando richieste particolari ai vari servizi CISL in grado di rispondere; abbiamo tranquillizzato i nostri amici anziani sui tanti dubbi e paure.

Visto il prolungarsi dell’impossibilità di riaprire le sedi, tutti i servizi hanno funzionato in modalità on line e su appuntamento, mentre noi come pensionati abbiamo esteso a tutte le sedi della città e alle sedi fnp più importanti, il  collegamento con i numeri telefonici ai cellulari delle ns dipendenti rispondendo a  tutte le chiamate.

Ora abbiamo riaperto le nostre sedi e recapiti, con molte difficoltà per riuscire a garantire le norme di sicurezza e prevenzione.

Siamo stati costretti a prendere decisioni difficili e sofferte che forse non tutti hanno capito e condiviso.

La responsabilità che il nostro ruolo ci attribuisce ci ha obbligato a salvaguardare in primo luogo la salute dei nostri affezionati collaboratori, anche nel rispetto delle loro famiglie.

Ci siamo resi conto della nostra fragilità. Ci eravamo illusi che la scienza potesse vincere ogni malattia, superare ogni ostacolo. Invece un virus, infinitamente piccolo, ci ha ricordato che la natura ha le sue leggi, e in poco tempo ha fermato il mondo intero. E purtroppo noi anziani abbiamo dovuto constatare che la “legge dello scarto” è più che mai ancora presente nella società di oggi basata sulla efficienza. 

Questa drammatica emergenza, come sempre accade, ha messo in evidenza e fatto emergere i punti deboli della sanità lombarda.

Sin dall’inizio del mese di marzo abbiamo intuito, grazie a informazioni da una Rsa del nostro territorio, che qualcosa di grave stava succedendo nelle case di riposo, e in modo unitario a livello regionale e con le confederazioni, abbiamo sollecitato interventi e richieste di informazioni precise.

Purtroppo con il tempo e il succedersi dei fatti, nonostante le reticenze dei responsabili, ci hanno rivelato una situazione drammatica, oserei dire disperata.

Ormai la stampa ha informato ampiamente sui fatti con dovizia di particolari, di supposizioni, di accuse, di denunce, di conseguenze politiche, ecc.

Tutti ne parlano molto, ma mi auguro che come al solito non restino “solo le parole” ma siano seguite dai fatti. Soprattutto che tutto non si limiti a una resa dei conti politica che alla fine lascia tutto come prima.

In questo mese di giugno, per ben tre volte il 16, il 19 e il 23, siamo stati a manifestare con le norme del distanziamento davanti al  Palazzo della  Regione sul tema delle RSA, della medicina territoriale e  a ripensare agli ospedali.

Dovrà essere impegno della Cisl, e in particolare della Fnp, a tenere alta l’attenzione sul problema dell’assistenza agli anziani, della difesa della loro dignità, del valore del loro essere la memoria storica della nazione.

Che senso ha avere prolungato la vita, se la società non è in grado di accogliere ed accudire chi ha perso l’autonomia fisica e lo isola come scarto?

Con l’emergenza Covid le RSA hanno purtroppo confermato la loro definizione di “anticamera della morte”.

Una seria riflessione andrà fatta su come risolvere il problema della “non autosufficienza”, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto sociale.

Nel prossimo autunno dovremo affrontare i gravi problemi che il Covid ha creato utilizzando le risorse che verranno date  dall’Europa per costruire una nuova società dove tutti possano trovare rispetto e dignità .

Su tre temi principali dobbiamo concentrare la nostra azione: la sanità e la non autosufficienza, la riforma fiscale per ridurre le diseguaglianze, lo sviluppo perché se non riparte il lavoro e di conseguenza l’occupazione, anche le pensioni saranno in difficoltà.

Il sindacato dovrà essere capace di scelte coraggiose e innovative con attenzione particolare agli “ultimi”, al disagio sociale, agli emarginati.

Non possiamo perdere questa occasione di radicale cambiamento per realizzare ciò che riteniamo  indispensabile per migliorare la qualità della vita.

Lavorare insieme: essere uomini e donne della CISL e non solo della FNP, la passione che ci distingue da sempre unita alla  speranza  di dare sempre il meglio nell’ascolto dei nostri associati ci aiuterà ogni giorno ad andare avanti con responsabilità.

Con questo spirito,  auguro a tutti voi e alle vostre famiglie una buona vacanza nei luoghi a noi più cari.

Gabriella Tonello