Smartworking: Gruppo di lavoro tra sindacato e Ministero del Lavoro

Sbarra: “Continuare a praticarlo senza accordo individuale né collettivo porterebbe ad aumentare le distorsioni che già snaturano il “lavoro in smart”, con un utilizzo continuativo da casa senza limiti di orari e di fasce di connessione”

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato un decreto per la costituzione di un gruppo di studio, presieduto dal prof. Pasqualino Albi, con il compito di analizzare gli effetti del lavoro agile per individuare soluzioni alle criticità riscontrate nell’ambito delle dinamiche lavorative sia nel settore privato che nella pubblica amministrazione.

Il gruppo di lavoro è composto dal prof. Vincenzo Bavaro, dalla prof.ssa Marina Brollo, dalla prof.ssa Madia D’Onghia, dalla dott.ssa Annarosa Pesole, dalla cons. Carla Ponterio, dal prof. Matteo Rinaldini, dal prof. Lorenzo Zoppoli.

Per il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando lo smartworking non è una vacanza né un impiego di serie B ma è lavoro a tutti gli effetti in termini di fatica, di impegno e concentrazione ed è necessario trovare un’affermazione solenne anche in sede normativa.

Anche per il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti il lavoro e la famiglia vanno di pari passo e devono essere rafforzati con i servizi e le strutture che sostengano uomini e donne nella genitorialità e nel supporto agli anziani.

Lo smartworking consente di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro, lavorando da remoto e con maggiore flessibilità c’è la possibilità di dedicare una o più giornate alla settimana a prestazioni da casa, con vantaggi per la vita familiare, gli affetti e gli interessi di ciascuno.

La FNP CISL sostiene la valorizzazione dello smartworking in linea con quanto dichiarato in data 14 aprile 2021 dal Segretario Generale della CISL Luigi SbarraNon esiste lavoro agile senza contrattazione. Chiediamo che il gruppo di studio sul tema appena insediato dal Ministro del lavoro, Orlando, incontri subito il sindacato per riportare questo importante strumento nel perimetro delle relazioni industriali. È importante che dal mese di maggio i datori di lavoro privati possano continuare ad essere esonerati dall’obbligo di accordo individuale solo in presenza di un accordo collettivo aziendale che regolamenti il lavoro agile, stabilendo, tra l’altro, le modalità dell’alternanza di lavoro in azienda, le fasce orarie, orari massimi e garanzie su privacy e diritto alla disconnessione.

Continuare a praticarlo senza accordo individuale né collettivo porterebbe ad aumentare le distorsioni che già snaturano il “lavoro in smart”, con un utilizzo continuativo da casa senza limiti di orari e di fasce di connessione; una modalità che ne riduce flessibilità e potenzialità, facendolo diventare fonte di stress aggiuntivo per le persone. 

Uno smart working restituito alla contrattazione è invece un’opportunità formidabile per il benessere del lavoratore, per la sostenibilità ambientale, per la conciliazione vita-lavoro. Uno strumento che in questi mesi ha registrato pari utilizzo tra donne e uomini, contrariamente al part time o ai congedi, usati quasi esclusivamente dalle lavoratrici e penalizzanti sul piano retributivo e di carriera.

Da questo punto di vista, dunque, il lavoro agile si pone come importante snodo per favorire la condivisione del lavoro di cura e per la FNP CISL è centrale non considerarlo solo una fugace necessità durante l’emergenza ma piuttosto una grande occasione, ma da ottimizzare in maniera corretta, valorizzando il ruolo della contrattazione nazionale e di secondo livello”.