Sindacato dei pensionati Cisl di Legnano: insufficienti i servizi sanitari sul territorio

La sanità pubblica è trascurata, le liste d’attesa sono troppo lunghe. Il sindacato: abbiamo chiesto un confronto con le istituzioni e non abbiamo ricevuto risposta

Il sindacato dei pensionati Cisl di Legnano si è riunito in assemblea questa mattina, martedì 26 ottobre, al Centro sociale Pertini di via dei Salici. L’incontro fa parte del calendario delle assemblee precongressuali convocate per eleggere i delegati del legnanese al Congresso di Milano, città metropolitana, che si terrà nei giorni 1 e 2 dicembre, ma, come negli altri appuntamenti dell’hinterland, è stato anche occasione per discutere dei problemi del territorio. Tanti gli iscritti alla Fnp presenti all’assemblea, che ha visto la presenza di Fiorella Morelli, segretario regionale Fnp Cisl Lombardia, di Gabriella Tonello, segretario generale Fnp Cisl Milano Metropoli e sempre per Fnp Milano Metropoli Luigi Maffezzoli e Franco Desiante.
In sala anche rappresentanti Inas e Anteas, sindacalisti dello Spi e della Uilp; inoltre, sono intervenuti anche Ielo Gilles, sindaco di Rescaldina e Lorenzo Radice, sindaco di Legnano.

Maffezzoli: non si possono lasciare interi paesi senza un’assistenza primaria

Luigi Maffezzoli ha introdotto alcuni temi come la carenza dei medici di base, le lacune della sanità territoriale, il disequilibrio tra servizi pubblici e privati dove manca il ruolo di governo e di coordinamento della sanità, che va al pubblico e che è stato disatteso. La Lombardia era impreparata all’emergenza pandemica, ma molti problemi sono antecedenti al Covid-19 e nascono da scelte politiche. Si veda il tema dei medici di famiglia:

Man mano che vanno in pensione, molti non vengono sostituiti, oppure lo sono con soluzioni precarie e provvisorie, che riducono il loro ruolo.

Tra gli iscritti, i problemi della sanità sono segnalati in casi concreti: liste d’attesa lunghissime, visite che dalle strutture di Legnano passano a quelle del magentino, “ma per gli anziani senza automobile, più sono lontani i servizi più aumentano i problemi”. Come è possibile, si chiedono i pensionati, avere il medico di base in un comune diverso dal proprio?

Conferma Maffezzoli:

“Servono più medici, i medici di base sono quelli che effettuano le prime diagnosi e una diagnosi precoce può salvare una vita. Non si possono lasciare interi paesi senza un’assistenza primaria”.

La popolazione anziana aumenta

Dal punto di vista delle istituzioni, gli interventi dei sindaci di Legnano e Rescaldina sono stati salutati con favore, “perché dobbiamo lavorare tutti insieme per la difesa del territorio”, ha detto Gabriella Tonello.
Ielo Gilles, sindaco di Rescaldina, ha detto “l’aumento della popolazione anziana è un tema che va affrontato da parte dei Comuni. Crescono i bisogni che incidono, anche economicamente, sugli enti locali, a cominciare dai posti nelle Rsa degli anziani che hanno pensioni basse. Serve una strategia”.

Lorenzo Radice, sindaco di Legnano, ha aggiunto: “Il Comune di Legnano si interroga sui bisogni degli anziani, così come è attento alle esigenze di disabili e minori. Un aiuto potrebbe venire dal tele-monitoraggio, con dispositivi per sorvegliare gli anziani, per esempio, dal pericolo di cadute e incidenti. Sappiamo che le persone anziane hanno problemi di mobilità, un progetto da valutare è creare punti di primo contatto dislocati sul territorio”.

Nel suo discorso introduttivo, Maffezzoli aveva ricordato che l’età media in Lombardia avanza; cambia la composizione delle famiglie, creando potenzialmente una situazione a rischio per il futuro. A Milano oltre il 50 per cento delle famiglie è composta da una sola persona; a Legnano siamo al 40 per cento. Si tratta di adulti che, in futuro, potranno diventare anziani soli.

Infine Luigi Maffezzoli ha ricordato:

Dopo le ultime delibere regionali si è già aperta la discussione sull’insediamento delle nuove Case di comunità. A prima vista le proposte sembrano insufficienti e molto al di sotto delle aspettative e delle indicazioni nazionali. Il sindacato, unitariamente, ha presentato una serie di emendamenti alla proposta di legge regionale attualmente in discussione. Vogliamo essere ascoltati. Da mesi le confederazioni chiedono l’avvio di un confronto alle Asst Ovest milanese senza ottenere risposte ma soltanto rinvii. Non siamo più disposti ad aspettare, o questa risposta arriva oppure proporremo la mobilitazione.