Il Rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano presentato il 16 gennaio
Separare previdenza e assistenza, fare chiarezza nei numeri che vengono analizzati e comunicati all’esterno sulle pensioni. La posizione del segretario generale Cisl è stata espressa dopo il Rapporto, presentato il 16 gennaio a Roma, alla Camera dei deputati, dall’Ufficio Studi di “Itinerari Previdenziali”. La sostenibilità del sistema previdenziale è uno dei temi chiave dello studio, che si riferisce al 2022 e prende in esame l’andamento demografico, il confronto tra la popolazione attiva e quella in pensione, le spese per le prestazioni di welfare. Nell’analisi di Alberto Brambilla, presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, si legge che la spesa per le pensioni ha avuto un’incidenza sul Prodotto interno lordo, nel 2022, del 12,97 per cento, ma contando anche le prestazioni assistenziali il valore sale al 16,97 per cento.
Fare chiarezza sulle pensioni
È sul 16,97 per cento che si fondano le osservazioni della Comunità europea, ad esempio, sulle spese previdenziali italiane. Al tempo stesso, a fronte di una crescita negli anni delle spese assistenziali, il rapporto osserva che la povertà è comunque aumentata. Disequilibri regionali, differenze importanti nella fiscalità, invecchiamento della popolazione e calo delle nascite rendono difficile lo scenario per il futuro.
Per Sbarra:
“La separazione tra previdenza e assistenza è essenziale per dimostrare la sostenibilità di una riforma delle pensioni coerente con le proposte avanzate da tempo dalla Cisl. È più che mai necessario, quindi, riaprire un confronto su questo tema per consentire, anche nelle interlocuzioni con le Istituzioni europee, una più chiara illustrazione del nostro sistema previdenziale che attende di essere riformato al più presto secondo criteri di equità e sostenibilità sociale, flessibilità e inclusione”.