Il discorso conclusivo del congresso il 28 maggio: pensioni, riforma fiscale, lavoro
Per Luigi Sbarra, alla Cisl è consegnato il compito storico di promuovere e conquistare nel Paese una governance dello sviluppo. Mentre si avvicinano la realizzazione dei piani previsti dal Pnrr, la Cisl dichiara di voler essere presente e attiva, nel confronto e nella concertazione con istituzioni e imprese. A Cgil e Uil dice che la Cisl non rinnega il conflitto, quando è necessario, “ma non lo innalza a ideologia”. Riservandosi il diritto e l’autonomia di agire per se stessa, la Cisl invoca soprattutto il patto sociale e vi mette al centro le riforme del fisco, delle pensioni, del lavoro.
Questi gli argomenti emersi nel discorso conclusivo di Luigi Sbarra al Congresso Cisl di Roma, nella giornata del 28 maggio:
“Al Governo diciamo che è arrivato il momento di fare un passo in più. Anzi, due. Quello immediato, di merito, della piena attuazione degli impegni presi. E poi quello decisivo, di metodo, di un di grande accordo che indichi obiettivi strategici condivisi, stabilisca affidamenti e regole certe sul percorso riformatore”.
Il fisco è uno dei problemi citati da Sbarra, che sottolinea l’esigenza di tagliare le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie, “a chi le paga ogni anno fino all’ultimo centesimo” e di tutelare il potere d’acquisto di salari e pensioni, per sostenere e stabilizzare la crescita e agevolare la ripartenza dei consumi. Parole molto nette anche sulla lotta all’evasione fiscale e sulla riforma delle pensioni:
“Basta con riunioni istruttorie e di natura tecnica, dobbiamo introdurre elementi di equità, sostenibilità, giustizia sociale. Avete le nostre proposte da lungo tempo, sapete le nostre priorità: cominciamo a stringere per arrivare a soluzioni concertate per spezzare quel muro della legge Fornero”.