Sbarra al Governo: Un Patto Sociale per l’unità del paese

È un fatto importante l’accordo raggiunto, dopo una lunga trattativa, tra il Governo e le parti sociali che aggiorna ed integra i protocolli sulla sicurezza, siglati nella scorsa primavera, con una nuova intesa per favorire nelle prossime settimane la vaccinazione in tutte le aziende.

Si tratta di un segnale di grande responsabilità, di coesione sociale e di unità di cui ha più che mai bisogno il nostro Paese non solo per sconfiggere il virus, ma soprattutto per conciliare la produzione con la tutela della salute dei lavoratori.

È chiaro che ora il Governo e le Regioni devono accelerare con l’approvvigionamento delle dosi dei vaccini in tutta Italia, recuperando i ritardi che ci sono stati nella campagna vaccinale.

Ma nello stesso tempo bisogna sostenere con forza tutti i settori produttivi colpiti duramente dalle conseguenze della pandemia. È del tutto comprensibile la rabbia di tante categorie del lavoro autonomo che stanno soffrendo e hanno protestato in questi giorni in tante città a causa delle conseguenze della pandemia sulle loro attività.

Tuttavia i problemi non si affrontano aggredendo le forze di polizia o bloccando le strade. Occorre arginare le provocazioni violente e questo clima di odio e di intimidazione contro le istituzioni che spesso circola nei social network.

Sappiamo tutti che non ci sono settori indenni dalla recessione. In questi giorni l’Istat ha certificato che abbiamo perso quasi un milione di posti di lavoro in un anno. Una situazione davvero grave sul piano economico e sociale che non ha risparmiato nessuna area del paese, dal nord al centro fino alle aree già fortemente depresse ed impoverite del Sud, colpendo soprattutto le fasce più deboli come le donne ed i giovani. E ciò che rende la circostanza ancora più drammatica è che la gran parte di chi ha perso il lavoro è finito tra gli inattivi, anziché mettersi a cercare una nuova occupazione.

C’è un senso di frustrazione e di sfiducia collettiva che vanno arginati con provvedimenti di alto profilo. Ecco perché rinnoveremo, da un lato, la richiesta al Governo Draghi di prorogare la fine del blocco dei licenziamenti per tutti i datori di lavoro oltre la data del 30 giugno, superando le distinzioni previste dal Decreto Sostegni, prolungando in parallelo, la cassa integrazione covid ed estendendo le indennità covid a tutte le categorie escluse.

Non è possibile, a fronte di tale scenario, pensare di lasciare le persone senza una rete di sicurezza almeno fino a quando sarà terminata la campagna vaccinale e l’emergenza sanitaria.

Ma nello stesso tempo serve un piano straordinario sulla formazione dei lavoratori per aiutare le imprese a consolidare e rinnovare le professionalità interne.

di: Luigi Sbarra, segretario generale CISL

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