Le richieste della Cisl all’incontro del 17 febbraio con il ministro della Salute Roberto Speranza. La riforma dei servizi territoriali sia occasione per eliminare i divari da regione a regione
La sanità in Italia dopo la pandemia può, anzi, deve ridurre le diseguaglianze sociali e regionali che incidono sul diritto alla salute dei cittadini. Questa è la principale richiesta avanzata da Cisl Fnp, Fp e Medici nell’incontro che si è svolto ieri, giovedì 17 febbraio con Roberto Speranza, ministro della Salute, sulla proposta di riforma dei servizi territoriali. La grande occasione del Pnrr e gli investimenti disponibili per il servizio sanitario devono “garantire a tutti i cittadini i medesimi diritti”, si legge nel comunicato ufficiale, superando le differenze, in disponibilità, liste di attesa e qualità e possibilità di cura che si riscontrano oggi. Cisl Fnp, Fp e Medici parlano di
“investire su un modello nuovo che passi dall’attuale sistema focalizzato sulla “patologia” a favore di uno centrato sulla promozione della salute, in un contesto di promozione della prevenzione da sviluppare nell’ambito della rete dei servizi territoriali e ospedalieri”.
Sanità in Italia dopo la pandemia: garantire il diritto alla salute
Cisl sottolinea l’importanza di investire sul capitale umano, contrastando la precarizzazione del sistema e superando un gap occupazionale tuttora presente. È fondamentale, dichiara la Cisl nel comunicato stampa, che si dia certezza alla realizzazione della riforma, una volta approvata e che il servizio sanitario sia in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini, “in qualunque Regione si trovino”. Per questo
“come Cisl auspichiamo che Governo e Regioni, utilizzando al meglio non solo le risorse messe a disposizione dal Pnrr, ma anche quelle ordinarie e per il Mezzogiorno previste nel prossimo Piano nazionale Salute, restituiscano forza al nostro welfare socio-sanitario per garantire a tutti i cittadini i medesimi diritti”.
A questo link il comunicato integrale: