Rsa, Regione Lombardia si impegna a coprire per intero la quota sanitaria

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Approvato un ordine del giorno nel quale la Regione si impegna a coprire, nei prossimi anni, tutta la quota sanitaria

Regione Lombardia si impegna a coprire, progressivamente ma in via strutturale, per intero la quota sanitaria all’interno delle tariffe per le Rsa. Il Consiglio regionale lombardo ha approvato il 17 luglio un ordine del giorno, presentato da consiglieri del Pd, sulle residenze socio assistenziali. Nel documento si legge che Regione adeguerà la sua copertura finanziaria, secondo quanto previsto dai Lea, Livelli essenziali di assistenza,

“considerando la maggior fragilità degli ospiti e lo standard assistenziale da garantire e riducendo, di conseguenza, la quota di compartecipazione (retta) a carico degli ospiti e delle famiglie che oggi, impropriamente, si fanno carico anche di una parte dei costi sanitari”.

Secondo la legislazione nazionale, nelle Rsa convenzionate il 50% del costo giornaliero per ospite è a carico del Servizio sanitario. Regione Lombardia è quindi responsabile della copertura finanziaria per metà delle tariffe, mentre la parte restante, la cosiddetta “quota alberghiera” deve essere corrisposta dalle famiglie. Il problema sta nel quantificare la “quota sanitaria”, una stima che va aggiornata nel tempo, in misura delle esigenze degli ospiti nelle case di riposo. Come riporta l’ultimo Osservatorio sulle Rsa, a cura di Fnp Cisl Lombardia, la condizione dei degenti è cambiata negli anni: si tratta più di frequente di anziani non autosufficienti, che necessitano di un livello di assistenza sanitaria superiore rispetto al passato.

Rsa, gli altri punti dell’ordine del giorno approvato

L’ordine del giorno approvato prevede anche di aumentare gradualmente, nelle Rsa, il numero di posti letto a contratto, cioè quelli finanziati, per la parte sanitaria, dalla Regione. Oggi i posti letto a contratto sono 57 mila -su 65 mila totali -: un buon numero, rispetto ad altre regioni italiane, ma sotto la media europea (54 posto letto ogni 1000 over 65 in Europa, 28 posti ogni 1000 in Lombardia, 18 posti ogni 1000 anziani in Italia).

Nel documento si menziona la sperimentazione di un Centro di Valutazione e Prenotazione (C.V.P.), che, nelle Ats e in raccordo con i Punti unici di accesso e le Rsa, orienti l’anziano e la sua famiglia in vista dell’inserimento residenziale. Si chiede, inoltre, di ripristinare il FRISL, Fondo Ricostituzione Infrastrutture Sociali Lombardia.

Nell’infografica i dati delle Rsa nella Città metropolitana di Milano. Fonte: Osservatorio Rsa di Fnp Cisl Lombardia, dati 2024 sul 2023