Rivalutazione pensioni confermata per il 2023 al + 7,3 per cento

Fumarola: provvedimento positivo. “Ci auguriamo che il governo voglia proseguire sulla strada del dialogo”

La rivalutazione delle pensioni per il prossimo anno ci sarà, con una percentuale stabilita al + 7,3 per cento a partire dal primo gennaio 2023. Più volte, nel corso degli ultimi anni, oggetto di blocco e revisioni, il meccanismo che connette le pensioni al carovita e permette un leggero aumento delle mensilità è stato definito, per il 2023, da un decreto firmato venerdì 11 da Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze. La rivalutazione prende come base gli indici dei prezzi al consumo dati da Istat il 3 novembre 2022.

Positivo il commento della Fnp Cisl. Daniela Fumarola, reggente, alla notizia del decreto il giorno 11 novembre, ha detto:

“Il provvedimento con cui il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, annuncia l’aumento calcolato sulla base della variazione verificatasi nei prezzi al consumo registrati dall’Istat a novembre, va nella direzione indicata da noi e dalla Cisl di affrontare non solo la crisi economica che stiamo vivendo ma soprattutto di rispondere ai bisogni dei nostri pensionati”.

Patrizia Volponi, componente del Comitato di reggenza della Fnp, intervenuta il 15 novembre su Tv2000, ha ricordato:

“La rivalutazione delle pensioni è un risultato importante raggiunto grazie alle sollecitazioni di Cisl ed Fnp nei confronti del governo affinché recepisse le nostre richieste e andasse incontro ai bisogni dei pensionati”.

Nelle parole di Daniela Fumarola,

“Ci auguriamo che il governo voglia proseguire sulla strada del dialogo anche per risolvere gli altri problemi riguardanti la previdenza, per i quali il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, ha chiesto l’apertura di un tavolo di confronto per parlare di una riforma complessiva del sistema previdenziale più equo e rispettoso dei nostri pensionati e di coloro che lo diventeranno a partire da donne e giovani”.