Reddito di cittadinanza: si sbloccano le pratiche sospese delle famiglie straniere ingiustamente discriminate

Si sblocca la procedura per l’erogazione del reddito di cittadinanza alle famiglie di extracomunitari che ne hanno diritto.

Lo chiarisce l’Inps spiegando che il decreto del ministero del Lavoro di concerto con gli Esteri ha definito l’ambito di applicazione della norma sui documenti da produrre per ottenere la carta per il reddito.

Solo i cittadini provenienti da 19 Paesi dovranno produrre la documentazione aggiuntiva. Per tutti gli altri, se ci sono i requisiti, si sblocca la domanda e arriva la carta.

Nella legge sul reddito di cittadinanza si chiedeva una certificazione dell’autorità estera competente, tradotta in italiano e legalizzata dall’autorità consolare italiana per comprovare i requisiti reddituali e patrimoniali.

Il decreto interministeriale successivo ha stabilito che gli stati i cittadini dei quali sono tenuti a produrre l’apposita certificazione (solo sul patrimonio immobiliare posseduto all’estero) sono 19: il Bhutan, la Repubblica di Corea, le Figi, il Giappone, Hong Kong, l’Islanda, il Kosovo, il Kirghizistan, il Kuwait, la Malaysia, la Nuova Zelanda, il Qatar, il Ruanda, San Marino, Santa Lucia Singapore, la Svizzera, Taiwan e Tonga. Per gli altri (la grande maggioranza) la domanda viene quindi sbloccata.