Previdenza, più iscritti ai fondi complementari

I fondi pensione si confermano in buona salute. A fine 2018, sottolinea la relazione annuale della Covip, la previdenza complementare contava 7,9 milioni di iscritti, il 4,9% in più rispetto al 2017.

A crescere più della media sono i fondi negoziali, con un più 6,8% nel 2018. Un dato positivo, che, sottolinea il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, è stato raggiunto “anche attraverso il meccanismo delle adesioni contrattuali”.

Ganga evidenzia alcune criticità: la scarsità di iscritti sotto i 35 anni e il grande differenziale di iscritti tra uomini e donne.

“Parti sociali e istituzioni – aggiunge il sindacalista – si sentono impegnate perché la cultura della previdenza diventi patrimonio comune e diffuso, soprattutto affinché i giovani comprendano quanto è importante iscriversi ad un fondo”.

Il futuro delle pensioni dei giovani è uno dei temi della piattaforma sindacale unitaria di Cgil Cisl e Uil, che sottolinea l’importanza dei due pilastri previdenziali.

Da un lato, spiega Ganga, è necessario “approfondi – re il tema di una pensione contributiva di garanzia di base in capo al sistema obbligatorio”, dall’altro bisogna “incentivare la previdenza complementare attraverso un fisco adeguato e un’educazione previdenziale convinta e costante”.

La Cisl ribadisce poi la necessità di incentivare i fondi pensione perché investano in economia reale. I.S.

Articolo da Conquiste del Lavoro