Pnrr e sanità: le modifiche nell’ultimo piano approvato

Saranno meno del previsto i posti letto in terapia intensiva e subintensiva

Nell’ultimo Pnrr figurano alcune modifiche ai progetti sulla sanità. La Commissione europea ha approvato il 24 novembre la proposta italiana di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, corretto alla luce dello scenario economico internazionale e nazionale. Il Piano ammonta, oggi, a 194,4 miliardi di € (122,6 miliardi di € in sovvenzioni e 71,8 miliardi di € in prestiti) e comprende 66 riforme, 7 in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti.

Per quanto riguarda gli interventi per la salute, è sceso il numero di Case, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali da realizzare con i fondi europei. In particolare: per le Cdc si passa da 1450 a 1038, per gli ospedali da 400 a 307, per le Cot da 600 a 480.
Da segnalare anche la modifica sui nuovi posti letto in terapia intensiva e sub intensiva, da attivare entro giugno 2026: passano da 7.700 a 5.922. Diminuiscono anche da 109 a 84 gli interventi antisismici nelle strutture ospedaliere.

Pnrr e sanità: i problemi

Stupisce, ha osservato Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl, la modifica che riguarda i posti letto in ospedale: questo nonostante l’Italia abbia 11,6 posti letto per la terapia intensiva ogni 100 mila abitanti, contro una media di 16,9 posti letto, con la Germania a 29,3 e la Francia a 27,8 (Dati Oecd, Organisation for Economic Co-operation and Development).

Il Pnrr prevede anche un investimento di 750 milioni di euro dedicati all’Assistenza domiciliare integrata e la telemedicina. Stando al progetto, dovranno essere 842 mila gli over 65 da assistere a domicilio entro il 2026. Entro il 2025, il progetto per la telemedicina conta di assistere 300 mila persone.

Ha detto Didonè:

“(…) la proposta di Legge di Bilancio 2024 va modificata sia sugli aspetti sanitari sia su quelli previdenziali, come abbiamo espresso nella manifestazione confederale di Roma lo scorso sabato 25 novembre. Rimarremo vigili sulle prossime scelte del Governo e continueremo a pungolarlo ogni qualvolta saranno messi in discussioni i diritti essenziali dei pensionati e delle pensionate che rappresentiamo”.