Perequazione pensioni: sale a 1,7 per cento nel 2022. La rivalutazione sarà per scaglioni

Notizia positiva per i pensionati. Ora si attendono altre novità dalla legge di Bilancio

Perequazione pensioni a +1,7%, rivalutazione per scaglioni di reddito pensionabile sul modello della legge 388/2000: sono queste le principali novità che attendono i pensionati per l’anno prossimo. Annunciate dal decreto del 17 novembre 2021, del Ministero dell’Economia di concerto con il Ministero del lavoro, già pubblicato in Gazzetta ufficiale, le misure avranno l’effetto di leggeri aumenti sulla mensilità e rappresentano un buon segnale.

Pasquale Tridico, presidente Inps ha dichiarato in una nota Ansa che

“nel 2022 le pensioni fino a quattro volte il minimo (fino a 2.062 euro) avranno una perequazione rispetto all’inflazione del 100% (+1,7%) mentre quelle superiori avranno un recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 90% e poi del 75%”.

L’indice di perequazione delle pensioni si basa sulla base della variazione percentuale degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi. La percentuale per l’anno 2020 è stata confermata pari a 0,0% dal 1 gennaio 2021, mentre per il 2022 arriva al +1,7% . Il sistema per scaglioni di reddito pensionabili, inoltre, rende il meccanismo più equo.

Per il prossimo anno, i pensionati attendono anche altre novità. La bozza di legge di bilancio, in corso di esame in Parlamento contiene, dopo il serrato confronto tra Sindacati e Governo e anche grazie alla capacità propositiva della Cisl, alcune misure fiscali positive per i pensionati come l’aumento della no tax area. La bozza include anche la riduzione dell’aliquota fiscale per lo scaglione di reddito tra 15.001 euro e 28.000 euro e un significativo incremento del Fondo per la non autosufficienza.
Tra le richieste della Cisl è presente anche l’allargamento della platea per la quattordicesima mensilità.