Per i sindacati le misure oggi presenti non bastano.

Cgil Cisl e Uil Lombardia indirizzano una lettera ad Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia, per chiedere misure più stringenti in merito all’emergenza sanitaria da Coronavirus.

La firmano, per le tre sigle, Elena Lattuada, Ugo Duci, Danilo Margaritella.

Secondo i sindacati, i provvedimenti oggi in vigore non sono sufficienti perché

“se milioni di persone continuano a doversi muovere nei nostri territori per andare a lavorare, se viaggiano a stretta vicinanza sui mezzi pubblici, se lavorano fianco a fianco nelle fabbriche, negli uffici, nelle aziende di servizi, ecc., le probabilità di contagio restano altissime”.

I numeri del contagio da Covid-19 in Lombardia sono in crescita e non vedono, al 10 marzo, segni di miglioramento.

La situazione dei presidi sanitari “è di fatto al collasso”.

Dichiarano Cgil Cisl e Uil Lombardia:

“Non vogliamo neanche pensare quale scenario si aprirebbe nelle prossime ore se la frequenza dei contagi e dei ricoveri dovesse proseguire con il trend degli ultimi giorni o, peggio, incrementarsi ulteriormente”.

Cgil Cisl Uil Lombardia: tenere attivi solo i servizi essenziali

I sindacati sottolineano un “crescente stato di confusione”, generato da scelte eterogenee di aziende e amministrazioni pubbliche di fronte all’emergenza sanitaria. Ci sono anche “le resistenze e le difficoltà che alcune parti datoriali stanno opponendo alla possibilità di sottoscrivere il prima possibile l’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali”.

In sintesi, i sindacati chiedono alla Regione di valutare la necessità di fermare ogni attività economica che non sia giudicata essenziale. Le sigle sono ben consapevoli delle conseguenze negative di una tale decisione, ma affermano che

“la salvezza della vita delle persone viene prima di ogni altra, pur giusta, considerazione e il nostro ossequio al dettato costituzionale che pone il diritto alla salute al primo posto dei diritti che la Repubblica tutela e salvaguarda”.

Il sindacato dei pensionati Cisl Lombardia si unisce allo spirito della lettera. Già dal 24 febbraio, dopo l’ordinanza che il 21 febbraio aveva stabilito zona rossa nei comuni del lodigiano, il sindacato dei pensionati si era orientato a prassi di massima prudenza nei confronti di iscritti, dipendenti, volontari, nella convinzione che fosse di fondamentale importanza tutelare la popolazione anziana e con essa tutti i cittadini.

Anche la FNP di Milano Metropoli, in coerenza con le ordinanze e con la presa di posizione della CISL regionale e nazionale, ha deciso di chiudere tutte le sedi e di sospendere i recapiti dei pensionati nelle sedi confederali. Naturalmente questa decisione non significa una abdicazione ai compiti sindacali. La FNP e i tutti i servizi sono raggiungibili via email e via telefonica, si potrà ottenere consulenza anche per via informatica e, in caso di necessità e con le dovute precauzioni, nei casi più urgenti anche fisicamente su appuntamento.


Ricordiamo gli indirizzo email e il numero telefonico della segreteria FNP di via Tadino:

Telefono: +39 02 20525230

Email: pensionati.milano@cisl.it

Leggi la lettera di CGIL CISL UIL: