Pensione di cittadinanza: che cosa cambia

Gli over 67 riceveranno comunque il contributo sino alla fine dell’anno

La pensione di cittadinanza seguirà, con le nuove regole stabilite dal governo Meloni, un percorso diverso da quello del reddito di cittadinanza. Nessun timore per gli anziani beneficiari del contributo, almeno sino alla fine dell’anno: per i mesi che ci separano dal 31 dicembre 2023, a cambiare sono le condizioni per chi è considerato occupabile. In questo periodo, non vedranno cambiamenti i nuclei familiari che hanno al loro interno un minore o un disabile o un ultrasessantenne.

Le notizie apparse sui giornali in questi ultimi giorni riguardano alcune fasce di percettori di reddito di cittadinanza. La data in cui il rdc verrà tolto non sarà uguale per tutti: in alcuni – molti in realtà – casi sarà luglio, mentre per altri potrà essere anche agosto, settembre e così via.

La pensione di cittadinanza sarà assorbita dall’assegno di inclusione nel 2024

Pensione e reddito di cittadinanza, nella forma che è stata definita nel 2019, spariranno dal 2024. Nel caso delle famiglie composte da anziani oppure over 67 e disabili o non autosufficienti, lo strumento messo a disposizione dalla nuova norma è quello dell’Assegno di inclusione (Adi).

L’Assegno di inclusione sarà un’integrazione del reddito familiare fino a euro 6.000 annui, ovvero euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Per approfondire:

https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2804/pensione-di-cittadinanza-da-settembre-nuove-regole/

https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/ufficio-stampa/comunicati-stampa/dettaglio.comunicati-stampa.2023.07.disposizioni-transitorie-tra-il-reddito-di-cittadi_3309.html