I pensionati tornano in campo: Assemblea unitaria a Milano

Grande partecipazione ieri, 16 gennaio, all’attivo dei delegati di FNP SPI UILP metropolitani.

La relazione introduttiva è stata svolta dal segretario generale del sindacato pensionati CISL Emilio Didoné, che, per prima cosa, ha ricordato: “Sui tagli delle pensioni. Nulla di nuovo all’orizzonte, bloccare le perequazioni delle pensioni per riequilibrare la finanza pubblica è stata una prassi comune di tanti Governi di ogni orientamento e colore politico. In 20 anni sono ben 8 i provvedimenti sulle pensioni.”

Didoné ha ricordato tutti gli interventi ai danni della rivalutazione delle pensioni, a partire dal 1992 (governo Amato) in avanti, rammentando anche l’intervento della Corte Costituzionale che, nel 2015, dichiarò l’incostituzionalità dell’art. 24, comma 25, del Decreto legge Monti – Fornero sul blocco delle rivalutazioni pensionistiche. Ma, nonostante quella sentenza, anche il Governo Conte ha deciso di raffreddare la perequazione, non rispettando un accordo sindacale sottoscritto dal precedente governo.

“Quindi, ci risiamo, fare cassa con le pensioni è più facile, immediato e sicuramente meno complicato politicamente rispetto allo stanare gli evasori fiscali, a far emergere caporalato e lavoro nero, a intervenire sui grandi patrimoni e altri redditi.” Ha stigmatizzato il segretario FNP.

“Ma la cosa più grave è che il Governo in carica non ha rispettato gli accordi sottoscritti in precedenza con Cgil Cisl Uil, che prevedevano la rivalutazione su fasce di importo a scaglioni, più equo per i pensionati. Insomma, questo Governo non ha riconosciuto un accordo sottoscritto e firmato, non ha riconosciuto il nostro ruolo di rappresentanza nel Paese!”

Ha quindi ricordato il ruolo fondamentale per il benessere sociale esercitato dai pensionati:

Vogliamo qui ricordare al presidente Conte l’importanza dei pensionati e pensionate nelle famiglie. Mentre i vari Governi continuano a promettere aiuti alle donne che lavorano, a partire da un aumento degli asili nido, i nonni sono in campo. I pensionati sono diventati un perno dello stato sociale parallelo del Paese, quello che cresce nelle nostre famiglie senza alcun aiuto pubblico. I numeri Istat parlano chiaro. Ci sono migliaia di pensionati che fanno volontariato, fanno i badanti, curandosi di altre persone anziane altrimenti abbandonate a loro stessi. Ci sono milioni di nonni che si curano del nucleo familiare e dei loro nipoti, mentre entrambi i genitori lavorano. Ma il fatto più clamoroso che Conte forse non conosce riguarda l’aiuto finanziario dei nonni. In pratica milioni di nonni regolarmente e saltuariamente danno soldi e supporto a figli e nipoti, fanno assistenza indiretta alle famiglie che salvano il proprio bilancio grazie a loro.”

Nella sua completa relazione Didoné ha spaziato su molti temi che interessano i lavoratori e i pensionati, come l’Europa: “Non è questa l’Europa “sognata dai padri fondatori confinati a Ventotene” quando hanno dato vita al progetto di un’Europa libera e unita. Oggi non ci sono solo le difficoltà di far quadrare conti che non tornano, ci sono invece nazionalismi e questioni “pesanti” che riguardano il progetto stesso degli stati uniti e federali d’Europa, che preoccupano e stanno a dimostrare quanto siamo lontani dal disegno politico europeo pensato dai padri fondatori.”

La salute: “Da tempo denunciamo le liste di attesa, e la spesa sanitaria privata delle famiglie in continua crescita. Da tempo denunciamo il blocco delle agende degli appuntamenti negli ultimi tre mesi dell’anno, e il numero di chi rinuncia alle cure per ragioni economiche o per inefficienza organizzativa è aumentato. Da tempo chiediamo di rivedere ticket e super ticket, e sono aumentate le diseguaglianze nell’accesso ai livelli essenziali di assistenza.”

La non autosufficienza: “Manca una legge nazionale. A differenza di molti Paesi europei e d’oltreoceano, l’Italia non si è ancora dotata di un provvedimento specifico, atto ad affrontare il rischio della non autosufficienza, pur avendo il tasso di invecchiamento più elevato d’Europa, ed al contempo, il rapporto spesa sanitaria e spesa sociale/Pil al di sotto della media europea. Quindi, il dibattito attorno alla proposta di riforma dell’assistenza ai non autosufficienti finora ha portato a casa ben pochi risultati.”

Infine Emilio Didoné si è riferito all’evasione fiscale e alla politica fiscale del governo che penalizza profondamente lavoratori dipendenti e pensionati, premiando invece professionisti ed evasori fiscali: “Il vero cambiamento per questo Paese sarebbe smettere di prendere in giro i contribuenti onesti ma fare una “guerra” vera ai disonesti. Se sommiamo i dati pubblicati dalla Corte dei Conti emerge che in questo Paese ogni anno l’illegalità di mafie, corruzione, evasione fiscale, economia sommersa, ect… sottrae agli italiani e alle imprese oneste circa 110 miliardi di euro, che equivalgono a più di una legge finanziaria.”

Nella parte finale della relazione il segretario della FNP ha ricordato i punti della piattaforma CGIL CISL UIL nazionale e le critiche sindacali alla recente legge di bilancio, carente sugli investimenti e in generale, sulle politiche per lo sviluppo e per l’occupazione, soprattutto giovanile.

Per questa ragione ha invitato a partecipare numerosi alla prossima manifestazione che si svolgerà a Roma il 9 di febbraio: “E’ molto importante un nostro grande, generoso e convinto atto di partecipazione. Ci dobbiamo far vedere e ci dobbiamo far contare. Dobbiamo dare un segnale forte, chiaro e coerente al Governo e al Paese.”

Al termine della relazione si è svolto il dibattito con numerosi e significativi interventi dei delegati di tutta la Lombardia.


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