La pandemia ci ha sconvolto. Le riflessioni del Segretario Generale FNP Pietro Ragazzini

“Questa pandemia ha sconvolto la vita di tutti noi e dei nostri anziani in particolar modo.” Con queste parole inizia una lunga intervista al quotidiano “Il Dubbio” del segretario generale della FNP Pietro Ragazzini.

“Da un giorno all’altro abbiamo dovuto gestire una situazione imprevedibile che ci ha colti di sorpresa, impedendoci di vivere gli affetti e le persone a noi più care, bloccandoci in casa, senza la possibilità di poter uscire. Per i nostri pensionati la prova è stata ancora più dura. Oltre al dramma più volta denunciato, quello vissuto nelle RSA e nelle case di riposo, moltissimi nonni sono rimasti a casa da soli, senza neanche la possibilità di ricevere la visita dei propri figli, dei propri nipoti, cosa questa che a volte gli ha fatto sentire soli.”

Secondo Ragazzini il corona virus, oltre a portare lutti e dolore, ha sconvolto tutte le abitudini e quindi anche la FNP, il sindacato dei pensionati della CISL, dovrà ripensare la sua missione tra gli anziani:

“Noi, come federazione dei pensionati, dobbiamo impegnarci per portare avanti una rivolta morale che abbia l’obiettivo di cambiare direzione alla cura degli anziani, modificando anche la linea di pensiero che vede i più vulnerabili come un peso. È indispensabile sottolineare il loro ruolo importante, il loro apporto fondamentale per costruire e realizzare una solidarietà tra le generazioni che sia da impulso alla società di domani. Sarà un lavoro di ricostruzione importante non facile per un mondo che sta affrontando una prova difficile. Un lavoro che, con l’aiuto di tutti, saremo capaci di portare a compimento.“

Un cambiamento che è già cominciato con la fase due:

“Vestire la contingenza, potremmo definire così la Fase 2 e allo stesso tempo pensare a lungo rispetto al modello di sviluppo che ci dovrà accompagnare per il futuro. Lavorare così come vivere in questo frangente ha assunto una dimensione completamente nuova, obbligandoci ad adottare tante metodologie mai sperimentate, facendoci conoscere altrettanti nuovi strumenti capaci di tenere vicini di tenerci vicini nonostante la distanza e in questa nuova dimensione proprio gli anziani sono l’anello debole così come ora lo sono i giovani.”

Secondo Ragazzini, soltanto una maggiore cooperazione e la solidarietà potranno permettere a tutti i ceti del paese di ritrovare il loro spazio nella società, senza lasciare indietro nessuno, a cominciare dagli anziani:

“Non sappiamo ancora cosa ci aspetta. L’unica cosa che dobbiamo ripeterci con tenacia e perseveranza è quella di usare molta prudenza in questa ripartenza, puntando su l’unico modo che abbiamo di affrontare il futuro ossia stare insieme, magari solo virtualmente per ora, in uno spirito di vicinanza e cooperazione. Ciascuno di noi deve riscoprire il rispetto, il mutuo soccorso, la compassione ed essere lievito capace di conciliare questo paese, un paese che ha bisogno di essere unito soprattutto in momenti difficili come quello attuale, in cui abbiamo visto all’opera l’Italia migliore. Ora c’è bisogno di un grande patto sociale come, nella migliore tradizione CISL, sta ricercando con forza la nostra segretaria generale Annamaria Furlan, un nuovo umanesimo insomma.”

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