Pagano sempre gli stessi, è ora di dire basta. Parla Emilio Didoné

“E’ partita giovedì 9 maggio da Padova, Roma e Napoli”, dichiara Emilio Didoné segretario generale Fnp Cisl pensionati Lombardia, “la mobilitazione contro la totale mancanza di attenzione nei confronti dei pensionati”.

“Dopo la riduzione della rivalutazione delle pensioni per gli assegni di tre volte sopra il minimo si è aperto anche il problema dei rimborsi dei mesi di gennaio, febbraio, marzo 2019”, continua Didonè.

“Abbiamo chiesto all’Inps di non procedere ma non siamo stati ascoltati, e quindi dobbiamo aspettarci le trattenute di conguaglio. La nota Inps recita: la pensione è stata ricalcolata a decorrere dal primo gennaio 2019, in applicazione dell’articolo 1, comma 260 della legge 30 dicembre 2018, n. 145”. Ma visto che le pensioni fino a marzo sono state pagate senza applicare i tagli, i titolari delle pensioni sopra tre volte il minimo si troveranno a restituire un conguaglio di quanto incassato in più nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2019.”

“Non è ancora chiaro quando sarà richiesto il rimborso ma siamo certi che si rimanderà sicuramente a dopo le votazioni in Europa”, ribadisce Didonè, “il Governo vuole evitare di presentare il conto della restituzione ai pensionati sotto periodo elettorale”.

“In tanti ci hanno chiesto che cosa succede con il parziale blocco della rivalutazione deciso dalla legge di Bilancio. Se si percepisce fino a 1.522,26 euro lordi mese, quindi una pensione fino a tre volte sopra il minimo, non cambierà nulla: Se, invece, si ha una pensione che supera i 1.522, 26 euro lordi mese, con il mese di aprile si riceve qualcosa in meno, anche se di lieve entità. Ad esempio, secondo i nostri calcoli pubblicati da Fnp Cisl Lombardia”, continua Didonè, “per il titolare di una pensione di 1.960 euro, il taglio è di 0,62 euro ogni mese. Gli assegni di 2.700 euro sono più leggeri di 11,44 euro e per una pensione di 4.000 mila euro, la decurtazione può salire a 33,90 euro”.

Questa modalità di ricalcolo della rivalutazione delle pensioni durerà tre anni, fino al 2021. Secondo stime del Governo, queste sforbiciate dovrebbero far entrare circa 2,29 miliardi di euro nelle casse dello Stato nell’arco dei tre anni, che diventano a regime circa 3,6 miliardi con il contributo di solidarietà per le pensioni sopra i 100 mila euro lordi annuo.

“Pochi o tanti che siano, sono sempre soldi in meno per i pensionati e che non tornano più indietro”, afferma Emilio Didonè, “ma vi sembra giusto che siano sempre i pensionati a pagare in questo Paese? Negli ultimi 10 anni i pensionati italiani hanno lasciato giù circa 130 miliardi di euro. Ma cosa sono serviti i blocchi delle pensioni quando il debito pubblico di questo Paese continua inesorabilmente a salire?”

Basta prendere soldi dalle tasche dei pensionati! Basta far pagare sempre gli stessi, i pensionati che insieme ai lavoratori contribuiscono per circa l’85% del gettito fiscale di questo Paese! Andate a scovare gli esvasori fiscali, i veri ladri dello stato sociale!”, tuona Didonè, ” e contro la totale mancanza di attenzione nei confronti delle pensionate e pensionati di questo Paese”, conclude Didonè, “stiamo preparando una grande manifestazione nazionale unitaria dei sindacati pensionati Fnp Cisl, Spi Cgil, Uilp Uil: sabato 1 giugno in piazza San Giovanni a Roma”.

Emilio Didoné, segretario generale dei pensionati CISL della Lombardia