Sempre più numerosi, gli anziani italiani prediligono i contanti e le relazioni di prossimità. Le paure: la malattia, la non autosufficienza
L’Osservatorio Silver Economy Censis-Tendercapital 2022 è stato presentato pochi giorni fa in conferenza stampa a Roma. La silver economy, cioè il mercato che si rivolge agli over 65, da molti è considerata un segmento con potenziali in crescita in un paese che vede sempre più persone dai capelli bianchi. In 10 anni gli ultrasessantacinquenni sono aumentati di più di 1,5 milioni, mentre gli over 80 sono il 7,6 per cento della popolazione. Le province italiane con quota più alta di anziani sul totale della popolazione sono Savona (29,7 per cento), Biella (29,6, Genova (29,1 per cento). L’incidenza è cresciuta molto nelle province sarde, in alcune pugliesi e calabresi e in quella di Frosinone (+4,4 per cento).
Se aumenta, quindi, la fascia target per servizi e prodotti agli anziani, chi opera nella silver economy deve adattare l’offerta ad abitudini e stili di vita peculiari. Un esempio su tutti: più la metà gli over 65 predilige i contanti e ha poca predisposizione a investire.
Osservatorio Silver Economy Censis-Tendercapital 2022: il primo pensiero è la salute
L’Osservatorio Silver Economy Censis-Tendercapital 2022, del resto, riferisce che per gli anziani la prima preccupazione è salute e che la prima paura degli anziani è la non autosufficienza (per il 44 per cento). Quasi la metà di coloro che hanno almeno 75 anni (47,8 per cento) soffre di multicronicità, con conseguenze sulla vita quotidiana, quota che sale a oltre il 55% nel Sud-Isole, ed è più alta tra le donne (52,4) rispetto agli uomini (40,9).
Il timore è enfatizzato dalla difficoltà di accedere ai servizi: oltre il 69,1 per cento dichiara che durante l’anno ha provato a prenotare appuntamenti con specialisti o per sottoporsi a esami con il Servizio Sanitario Nazionale trovando, però, liste di attesa molto lunghe.
Un altro segnale dei bisogni e delle abitudini degli over 65 è la preferenza per i servizi e le relazioni di prossimità. Il 62,3 per cento degli anziani ha figli o fratelli che vivono in prossimità. A poca distanza, il 79,6 per cento ha il proprio medico di medicina generale, il 92,7 per cento ha una farmacia di riferimento, il 31,4 per cento (dati nazionali) un Pronto soccorso o un ospedale. Inoltre, il 59,2 per cento preferisce rivolgersi fisicamente allo sportello di enti e servizi.