Obiettivo: assicurare una sanità più efficiente in un territorio dove il 75 per cento degli abitanti si rivolge altrove
Un ospedale unico della Martesana è la proposta avanzata da Acli, Fnp Cisl e Forum terzo settore per rispondere alle esigenze di salute, tuttora disattese, dei comuni della cintura Nord Est di Milano. Ne scrive Monica Autunno sul quotidiano Il Giorno, il 2 febbraio, segnalando lo studio sull’ipotesi dell’ospedale unico a cura di Vittorio Mapelli, ex sindaco di Grezzago e docente universitario di Economia Sanitaria. La Fnp Cisl del territorio è impegnata da tempo, insieme ad Acli e Forum Terzo Settore a delineare i contorni di una proposta che potrebbe trarre vantaggio dalle risorse del Pnrr e che è stata illustrata, pochi giorni fa, in una conferenza con Vittorio Mapelli, Angelo Lavagnini della Fnp, Orazio Reolon e Carlo Gerli per Acli e Giacinta Coriale per il Forum.
Ospedale unico della Martesana: l’ipotesi
Lo scopo dell’ospedale unico della Martesana è di soddisfare i bisogni di una popolazione che, ad oggi, per gli acuti può contare, lato strutture pubbliche, sugli ospedali di Melzo e Cernusco sul Naviglio. Di fatto, non bastano: secondo i dati diffusi da Fnp Cisl e dagli altri promotori della proposta, il 75% degli oltre 33mila cittadini della zona, ricoverati nel 2019, non ha trovato risposta nelle strutture pubbliche della Martesana ma si è rivolto ai privati, oppure ha dovuto spostarsi, per esempio, fino a Melegnano o in altri poli distanti.
“Comprendiamo i dubbi di chi propende per gli ospedali piccoli e più distribuiti sul territorio”, spiega Angelo Lavagnini “ma le strutture attuali hanno poche risorse, finanziarie e di personale, mentre una realtà più grande, più strutturata, più efficiente, potrebbe soddisfare meglio le esigenze della popolazione”.
Secondo le ipotesi attuali, le sedi possibili per il nuovo ospedale unico sarebbero a Gorgonzola, a Melzo o a Trecella di Pozzuolo.