Sfratto in via Dardanoni a Milano: presidio il 13 settembre

Previsto per domani l’accesso del custode fallimentare. Sicet e inquilini: rimandare per trovare a tutti una soluzione

Lo sfratto in via Dardanoni a Milano di 10 nuclei familiari, tutti anziani, alcuni fragili, potrebbe diventare esecutivo domani, martedì 13 settembre. Già annunciato in luglio, l’accesso del custode fallimentare era stato rinviato a settembre. Sicet, Sindacato inquilini casa e territorio, aveva già fatto presente al custode fallimentare e a Corte Srl, la società che ha acquisito lo stabile, che la proroga del 13 settembre non sarebbe bastata.
Per domani è previsto dunque un presidio, che si svolgerà dalle otto del mattino, per chiedere un ulteriore rinvio: l’obiettivo è fare in modo che gli inquilini possano lasciare l’abitazione di via Dardanoni quando avranno tutti un nuova dimora.

Sfratto in via Dardanoni a Milano: la vicenda

La storia dello sfratto in via Dardanoni è un esempio di che cosa può succedere nelle città quando le logiche di mercato non sono ben governate. Per lo stabile della periferia nord orientale di Milano era presente fino al 2017 una convenzione con il Comune di Milano e questo aveva permesso di offrire alla famiglie affitti a prezzi calmierati. La proprietà dell’edificio era poi fallita e la convenzione scaduta: la nuova società proprietaria ha rifiutato un accordo con le famiglie per nuovi contratti di affitto e ha stabilito lo sfratto. Gli inquilini di via Dardanoni sono anziani, alcuni ultraottantenni. Alcuni di loro hanno in vista una soluzione abitativa presso le case popolari, ma per altri lo sfratto in via Dardanoni rappresenterebbe la prospettiva di restare senza casa.