Milano è donna

Milano è a misura di donna e noi ne siamo orgogliose.

Uno degli obiettivi prioritari di Palazzo Marino, all’inizio del mandato del nostro sindaco Beppe Sala era quello di avere, in ognuno dei nove Municipi tra i quali era stata suddivisa la città metropolitana, uno spazio dedicato alle donne, alle famiglie e perché no, a tutti gli uomini residenti sul territorio metropolitano. Ed ecco che, pian piano, questo progetto si sta esaudendo.

Ad oggi infatti, sono già cinque i Centri Donna che sono stati inaugurati e già perfettamente operativi.

Ubicati nei Municipi 2, 3, 6, 8 e 5 stanno contribuendo a mantenere l’impegno della città di Milano nei confronti dell’inclusione, della solitudine, della dispersione scolastica, dell’immigrazione, dei diritti e della parità di genere.

Una stretta di mano tra istituzioni e cittadini nei confronti della comunità e delle next-generation.

I primi di febbraio si è tenuta a mezzo streaming l’inaugurazione del  Centro Donna del Municipio 5 di Via Savoia, una traversa di piazza Abbiategrasso.

E con questo nuovo spazio si è già all’opera per aprire gli altri nei Municipi restanti e per completare questo bellissimo progetto iniziato tre anni fa in viale Faenza.

Questi sono fiori all’occhiello della nostra delegata del Sindaco alle pari opportunità di genere Daria Colombo e del nostro Sindaco Beppe Sala.  

Loro in prima persona e accompagnati dai Presidenti e dagli Assessori di tutti i Municipi hanno fortemente voluto e appoggiato e questo indispensabile progetto femminile,  che ben si inserisce in questo momento così difficile per le famiglie e specialmente per le donne le prime ad essere state penalizzate dalla pandemia.

Da sempre, infatti, le donne si occupano di anziani, di bambini, di adolescenti e i servizi, messi a disposizione dalle operatrici professioniste delle Associazioni di volontariato che hanno vinto per bando pubblico la gestione di questi Centri sono mirati proprio a loro. È risaputo che se offri una serie di servizi destinati alle donne, questi diventano un aiuto non solo alle famiglie ma a tutta la società.

Fare rete non è più esigenza del singolo ma un sistema di mutuo aiuto collettivo che permette di riconoscere nell’altro il tuo stesso problema cercando la soluzione positiva che lo neutralizzi. 

In un passato che sembra ormai lontano, i collettivi servivano a questo.

A confrontarsi sulle problematiche quotidiane, ad emanciparsi, a crescere culturalmente e umanamente.

Questo il fine dei Centri Donna che, oltre ad essere a disposizione delle vittime di violenza che, durante la pandemia ha visto i casi decuplicarsi, gli sportelli di ascolto hanno permesso di indirizzare le donne verso strutture personalizzate.

Le donne immigrate possono trovare nei centri personale competente che si dedica ai corsi di italiano per straniere, educazione finanziaria ed informatica.

Necessaria e insostituibile la presenza del  volontariato leggero che si occupa di yoga, teatro, lettura e dulcis in fundo di doposcuola per bambini e adolescenti in cerca di lezioni extra-scolastiche … e molto altro.

Per chi volesse visionare i programmi dei vari Centri Donna potranno essere scaricati dalle rispettive pagine internet oppure potrete recarvi direttamente presso i loro sportelli presenti nelle seguenti sedi:
Centri Milano Donna del Municipio2 Via Sant’Uguzzone; Municipio3 Via Narni, 1; Municipio5 Via Savoia; Municipio6 Viale Faenza e Municipio8 Via degli Appennini.

Gaetano Salvemini scriveva  «Quel che oggi pensa Milano, domani lo penserà l’Italia».

Concedetemi un’arbitraria disgressione letteraria e fatemi concludere con una forte speranza «Quel che, oggi, fa Milano per le donne, domani lo farà  l’Italia».

Patrizia Egle Messina