Meno tasse, ma mantenendo la progressività

Fisco, pensioni, lavoro. Le parti sociali sollecitano il Governo ad avviare un confronto strutturale, uscendo dalla logica dell’emergenza.

Dopo un anno di grande mobilitazione ma anche di ripresa del dialogo, Cgil Cisl e Uil puntano a concretizzare l’apertura dei quattro tavoli previsti con l’Esecutivo.

Più confronto strutturale, dunque, e meno dibattito mediatico.

“La riforma del fisco – dice il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga – non la si fa dibattendola sui giornali o dandola già per acquisita come sta succedendo in questi giorni, ma attraverso trattative vere. È il momento di uscire dagli annunci che corrono il rischio di creare confusione, facendo capire al Paese in che modo si intende intervenire”.

Ganga ricorda il contributo mostruoso, oltre 87 miliardi, dato all’Irpef dai 21 milioni di lavoratori dipendenti italiani, molti dei quali sono rappresentati dal sindacato. Via Po è pronta “a concertare” una riforma del fisco nella quale l’operazione sul cuneo rappresenti “solo il primo passo di un più ampio intervento”.

Il sindacalista ricorda poi la questione salariale, ossia l’enorme carico tributario che comprime gli stipendi. “Rafforzare le buste paga – aggiunge – accresce il reddito delle famiglie, ha un impatto sui consumi, sostiene la domanda e la crescita e, quindi, favorisce il superamento dell’attuale fase di stallo dell’economia”. La Cisl chiede una riforma basata “sul rafforzamento della progressività e su una rimodulazione di aliquote, scaglioni e detrazioni”.

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