Medicina territoriale e integrazione sociosanitaria tra i temi del Forum Milano città giusta

Nell’incontro del 27 aprile, Ats Milano e associazioni a confronto sul ruolo futuro dei servizi

Integrare sanità e servizi sociali è necessario, la riforma regionale ha elementi di opportunità ma i dubbi su come si realizzerà nel concreto sono molti. Questo è lo scenario emerso dall’incontro di mercoledì 27 aprile, negli spazi della Ex Fornace Gola, Alzaia Naviglio Pavese, dal titolo “Medicina territoriale e integrazione sociosanitaria: cambiamenti e opportunità”, nell’ambito delle iniziative di Milano città giusta. Alla presenza di Lamberto Bertolè, assessore comunale al Welfare, sono stati chiamati a parlare diversi relatori, tra i quali Virginio Colmegna, presidente di Casa della carità, Walter Bergamaschi, direttore generale Ats Milano, Antonio Maturo, professore ordinario, dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia all’università di Bologna, esponenti del mondo delle associazioni e del volontariato, assistenti sociali, medici.

Medicina territoriale e integrazione sociosanitaria

Integrare medicina territoriale, assistenza, servizi sociali, supporto alle fasce di popolazione e alle fasi della vita più fragili, è un obiettivo riconosciuto. C’è bisogno di rendere davvero universale il diritto alla salute, come ha ricordato don Colmegna, per una rosa eterogenea di cittadini che può andare dai profughi di guerra ai migranti, dai malati cronici come le persone affette da tumore e da malattie renali, dagli anziani non autosufficienti a chi soffre di Alzheimer.
Testimonianze e rappresentanti delle associazioni si sono succedute al microfono per raccontare esperienze positive e urgenze. Da segnalare l’intervento di Alessandro Politi, presidente provinciale di Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, che ha ricordato da dove viene l’attuale carenza di medici di base: il calo demografico e una mancata programmazione sulle scuole di specialità hanno ridotto il numero di nuove leve. Per i medici, una soluzione è unire le forze in studi comuni, affrontando, però, le difficoltà del caro affitti nella città di Milano.

Per tutti, la realizzazione delle Case di comunità rappresenta un’occasione, da cogliere, però, dando davvero aspetti di novità ai servizi e risolvendo il problema della carenza di personale.