Lockdown: gli italiani hanno saputo impiegare il tempo senza annoiarsi

Interessante ricerca di ISTAT. L’obbligo di restare a casa ha stravolto la quotidianità dei cittadini e ha avuto un forte impatto sulla loro giornata e sul loro modo di passare il tempo.

Il primo effetto è stato quello di ripiegare sulle attività possibili all’interno delle mura domestiche senza rinunciare alla creatività e di cogliere questa occasione per fare sperimentazioni e dedicarsi a quanto rimandato da tempo.

Una ricerca ISTAT ci restituisce uno sguardo complessivo su come i cittadini hanno utilizzato il loro tempo, dandoci l’immagine di una giornata comunque ricca e varia.

Ordinando le attività in base alla percentuale di cittadini che le svolgono, al di là delle attività fisiologiche (dormire, mangiare, lavarsi, ecc.) che sono comuni a tutti, il dato che emerge con evidenza è che la quasi totalità della popolazione è riuscita a dedicarsi ad attività di tempo libero (98,3%).

Il 76,9% ha svolto lavoro familiare (pulizia della casa, cura dei conviventi, ecc.). Solo il 28% è uscito per vari motivi (passeggiata, andare al lavoro, a fare la spesa). Ha lavorato il 16,7% della popolazione e studiato l’8% (quota che sale al 61,9% tra gli studenti di 18 anni e più).

Sebbene le attività fisiologiche siano svolte da tutti, anche in questo caso la quotidianità si è modificata per i cittadini, principalmente perché è stato possibile dedicarvi più tempo del solito.

Innanzitutto, un terzo dei cittadini si è svegliato più tardi e un quinto ha dormito di più. Soprattutto gli uomini rispetto alle donne hanno approfittato della possibilità di riposare di più (23% contro 17,6%) e di prendersela più comoda al risveglio (36,8% contro 30,8%).

Per quanto riguarda il consumo dei pasti, anche se oltre i due terzi dei rispondenti non hanno riscontrato variazioni nel tempo dedicato, più di un cittadino su quattro (27%) ritiene invece di avere impiegato più tempo per fare colazione, pranzo o cena. I pasti sono diventati momenti conviviali anche nei giorni feriali a fronte della presenza della famiglia al completo più spesso che in altri periodi.

Il 44,0% di chi ha lavorato lo ha fatto da casa. La connessione a Internet come strumento di lavoro è stata utilizzata dalla quasi totalità degli home workers (95,8%). Il tempo di lavoro è rimasto invariato rispetto a una giornata simile del periodo pre-Covid per il 60,2% del totale di chi ha lavorato, è diminuito per il 26% ed è cresciuto per il 13,7%.

Passando a considerare le attività di tempo libero, quella che ha coinvolto il maggior numero di cittadini riguarda l’uso dei mezzi e dispositivi (93,6%) che, nella fase 1, sono stati un indispensabile canale di aggiornamento sull’evoluzione della situazione oltre che di intrattenimento.

La TV, vista dal 92% dei cittadini, si conferma la compagna di viaggio soprattutto nei momenti più difficili e per le categorie più vulnerabili: i livelli i più elevati si sono osservati tra la popolazione anziana di 65 anni e più che, nella quasi totalità dei casi, ha fruito di questo mezzo di comunicazione (96,2% dei casi).

Tra le persone di 65 anni e più si è registrato un interesse oltre che verso la preparazione di pane, pizza e dolci (44,9%), anche per il giardinaggio (36,7%), le attività di manutenzione della casa (31,9%), il cucito/ricamo/maglia (27,3) e i giochi di carte (26,1%).

Anche nel caso degli anziani si osservano differenze di genere: come per le ragazze anche tra le donne di 65 anni e più al primo posto della graduatoria delle attività si colloca la preparazione di prodotti di panificazione e di dolci (60,9%); al secondo posto il cucito/ricamo/maglia (45%) che ha riguardato, invece, solo il 4,5%degli uomini in questa fascia d’età.

Tra gli uomini, ai primi posti vi sono le attività di manutenzione casa (40,4%) e il giardinaggio (36,8%).

La preparazione di prodotti lievitati, seppur non coinvolgendo la quota maggioritaria degli uomini in questa fascia di età, ha comunque riguardato quasi il 25%. È questa, dunque, l’attività del tempo libero che più ha interessato trasversalmente il Paese.

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