Lo sfratto in via Dardanoni a Milano è rimandato al 13 settembre

Ancora qualche settimana per trovare una soluzione abitativa alle dieci famiglie alle quali è stato intimato lo sgombero dalla nuova proprietà

Lo sfratto in via Dardanoni a Milano è rimandato al 13 settembre. Il curatore fallimentare ha rinviato lo sgombero, inizialmente previsto per oggi, 26 luglio, mentre questa mattina gli inquilini e Sicet Milano, il sindacato degli inquilini della Cisl, organizzavano un presidio di protesta. C’è ancora qualche settimana per trovare una soluzione ai dieci anziani che vivono nello stabile del quartiere di Lambrate e che dopo l’acquisto dell’edificio da parte di una nuova proprietà sono costretti a lasciare le loro case.
A richiamare l’attenzione sulla vicenda erano stati, nei giorni scorsi, insieme agli abitanti del quartiere, Sicet, Cisl Milano e la Federazione dei pensionati, con comunicati e dichiarazioni riprese da molti giornali. (Qui l’intervento di Luigi Maffezzoli nel Gr regionale di Radio Lombardia del 26 luglio).

Che cosa succederà dopo lo sfratto?

Ricorda Marco Bistolfi, operatore del Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl, che quella di via Dardanoni 10 è una pura e semplice speculazione immobiliare: gli inquilini, infatti, si erano detti disponibili a rivedere i canoni, ma la nuova proprietà ha altri progetti per l’edificio.

Secondo la nota del Sicet, per metà degli inquilini si prospetta una soluzione: uno ha avuto l’assegnazione di un alloggio popolare, che però non è ancora agibile; due sono in lista d’attesa; altri due hanno trovato un affitto privato. L’altra metà non sa, ad oggi, che cosa fare: paradossale il caso di un pensionato di 71 anni, il più giovane degli inquilini, che vive in via Dardanoni dal 2001 ed è troppo “ricco” per accedere ad un alloggio dell’Aler, ma troppo povero per permettersi un canone da mercato.