Liste d’attesa: Lavori in corso tra ministero e regioni ma senza il sindacato

La macchina per ridare trasparenza e cancellare una delle pagine più buie del nostro Ssn è ripartita: al ministero della Salute si è tenuta la prima riunione che ha visto allo stesso tavolo il Ministero della salute, l’agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), le regioni e l’associazione Cittadinanzattiva.

Una decina le Regioni che si sono presentate, a questo primo appuntamento.

«Dalle sollecitazioni dei cittadini non si può prescindere», ha affermato Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione della Salute, secondo il quale: «i tempi per determinate prestazioni, dalla Tac alla Risonanza magnetica alla Pet, sono indegni di un Servizio sanitario universalistico, che è tra i migliori al mondo. Qui vanno veicolate le esperienze migliori.»

Il coordinatore del TdmCittadinanzattiva, Tonino Aceti, ha apprezzato «sia la modalità inclusiva di gestione sia la scelta di fare, finalmente, un bagno di realtà guardando alle tante esperienze valide».

Modalità che invece sono state criticate dal sindacato pensionati della CISL. «Si sono escluse dal confronto le organizzazioni sindacali» puntualizza Emilio Didoné, segretario generale della FNP Milano Metropoli «che rappresentano milioni di lavoratori e di pensionati che si rivolgono al Ssn, e che da anni denunciano questo increscioso fenomeno diffuso nel Paese da nord a sud, rimanendo inascoltati e male sopportati, secondo la logica: “tutto funziona e va bene così” … e chi può si arrangia.»


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