L’inflazione ha ridotto i redditi reali. I dati Istat

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Il 22,8 per cento della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale

L’inflazione ha ridotto i redditi reali delle famiglie italiane. Lo dicono i dati Istat diffusi il 7 maggio scorso, relativi alle condizioni di vita e reddito delle famiglie per il 2023. L’effetto dell’inflazione si è osservato, in realtà, già dal 2022 –  da febbraio di quell’anno il conflitto tra Russia e Ucraina provocò un ulteriore aumento dei prezzi -. Nel 2022, il reddito medio delle famiglie aumentava in termini nominali (+6,5%), ma segnava una netta flessione in termini reali (-2,1%).

Istat stima che le famiglie residenti in Italia abbiano percepito, in media, un reddito netto pari in media a 35.995 euro, pari a circa 3.000 euro al mese. La ripresa economica e occupazionale, dopo la pandemia, aveva fatto crescere i redditi familiari, ma questo non è stato sufficiente a compensare il drastico aumento dell’inflazione, che nel 2022 è stato del +8,7%.

Inflazione, povertà e rischio di esclusione sociale

Fare riferimento ai redditi medi non sempre aiuta a capire il quadro generale, ma Istat ricorda che ci sono differenze, nelle condizioni di vita, in base alla composizione delle famiglie. In generale – e considerando anche le politiche di welfare degli ultimi anni -, stanno peggio le famiglie monogenitoriali, gli anziani che vivono soli, le coppie senza figli se la persona di riferimento è anziana.
Nel documento Istat, peraltro, il dato che deve preoccupare di più è il 22,8% della popolazione, a rischio di povertà o esclusione sociale, (2023). Questo valore è in calo rispetto al 24,4 % del 2022, ma diminuisce a macchia di leopardo: si riduce in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, e Campania, anche in Lombardia, peggiora in Calabria, è stabile nel Centro Italia.

Ha osservato Emilio Didonè, leggendo il Rapporto Annuale 2023 Istat:

Per la Fnp Cisl servono investimenti in sanità, nelle politiche di welfare e nella conciliazione vita-lavoro, per supportare le famiglie e i cittadini in condizioni di fragilità economica, sociale e sanitaria, perché il Paese va supportato con occupazione e inclusione sociale.

Per approfondire:

https://www.istat.it/it/archivio/296819