Legge di bilancio: Le priorità del sindacato

In vista della presentazione della nuova legge di bilancio da parte del governo, CGIL CISL UIL hanno presentato un ampio documento con le proprie osservazioni, nel quale rinnovano al presidente del consiglio Conte la richiesta dell’apertura di un confronto con le parti sociali.

Cgil, Cisl e Uil continuano ad affermare con forza la necessità che lo sviluppo del Paese sia supportato da politiche espansive e sostengono, in coerenza con le linee espresse dalla Confederazione Europea dei Sindacati, che sia necessario il superamento delle politiche di austerity che, in Italia come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà, crescita della disoccupazione in particolare giovanile e femminile.

La manovra del Governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza, mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro.

Questo documento contiene le proposte che Cgil, Cisl e Uil intendono presentare per la prossima legge di bilancio, che verranno arricchite e discusse con i lavoratori, le lavoratrici, le pensionate e i pensionati in tante assemblee nei luoghi di lavoro e negli attivi unitari in tutti i territori.

CGIL CISL e UIL vogliono un Paese che riparta dalla coesione, dall’inclusione e dall’integrazione, antidoti alle paure dell’altro, in un sistema virtuoso di convivenza in cui il lavoro può favorire le politiche di integrazione dei migranti, evitando forme di sfruttamento, di caporalato, che negando le condizioni di vita e di lavoro dignitoso, favoriscono le speculazioni malavitose che si nutrono del disagio sociale.

Un paese che costruisce il proprio futuro e lo rappresenta a partire dal lavoro, libero, dignitoso e di qualità, si basa su di un sistema virtuoso di convivenza, rispettoso delle necessità e dei bisogni delle persone, in un’ottica di reciprocità, chiave di volta per una reale integrazione.

Soltanto una buona politica di accoglienza, equa, solidale e sostenibile può permettere una corretta integrazione, mettendoci al riparo da possibili degenerazioni razziste e xenofobe di cui l’Italia non ha certo bisogno.

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