Le RSA in Lombardia: in dieci anni il costo per le famiglie sale del 24%

Pubblicato il tradizionale report di FNP CISL Lombardia

Didonè: “Manca una legge “cornice” che entri nel merito della non autosufficienza”

Strutture mediamente costose, dislocate a macchia di leopardo nei territori lombardi e, anche in tempi non normali dovuti al covid19, permangono le liste di attesa.

Questo è l’identikit che esce dal tradizionale report RSA  della FNP CISL Lombardia, che esamina e analizza nei particolari le 709 strutture di assistenza per anziani, disseminate nelle province lombarde, e cerca anche di aprire una finestra su altri sistemi assistenziali disponibili per gli anziani non autosufficienti.

“L’aspettativa di vita cresce in Italia, ma aumentano gli anziani malati e malati gravi. Se guardiamo al futuro, sappiamo che le generazioni prossime saranno composte da un numero sempre minore di figli, con stipendi più bassi. Come potranno queste famiglie, da sole, a farsi carico dei loro anziani?”.

È il commento di Emilio Didonè, segretario generale del sindacato pensionati della CISL lombarda. “Lo scenario che abbiamo analizzato offre spunti di qualche preoccupazione – continua Didonè –: le rette e i servizi non sono omogenei tra le provincie. I posti letto con la compartecipazione pubblica della spesa sono diminuiti mentre sono aumentati i posti con rette a totale carico delle famiglie. Siamo di fronte a un quadro di offerta molto frammentato che non è in grado oggi di rispondere pienamente a una domanda di servizi in crescita continua. Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo, e in Lombardia sono circa 367.000 gli anziani over 65 anni con limitazioni funzionali che necessitano di cure e assistenza continua”.

il  “Rapporto 2020 RSA e non autosufficienza” obbliga a seri ripensamenti anche prima di quanto successo durante la pandemia.

Al 31 dicembre 2020, i posti letto accreditati nelle RSA lombarde, cioè i posti letto autorizzati e abilitati, sono 64.933, un più 501 posti letto rispetto al 2019. Mentre calano ancora i posti letto contrattualizzati – riconosciuti da Regione Lombardia con regolare contratto e finanziati, in parte, dal Fondo Sanitario Regionale – che sono fermi a 57.513, 90 posti letto in meno rispetto al 2019, ovviamente le RSA con i posti letto contrattualizzati sono le più gettonate dalle famiglie, la Regione Lombardia contribuisce alla spesa della retta con una cifra variabile, che tiene conto della condizione sanitaria dell’ospite ricoverato in RSA.

In un “mercato” di domanda in crescita, molte RSA hanno ritenuto opportuno aumentare l’offerta proponendo posti letto solventi, cioè a totale carico della persona e famiglia.

Infatti, nel 2020 i posti letto solventi sono saliti a 7.367 unità, con un più 90 posti letto rispetto al 2019. Il costo rette alberghiere delle RSA sono un tema molto delicato, in assenza di vincoli normativi, le tariffe variano di molto nelle RSA lombarde.

Abbiamo verificato che: la differenza va da una retta minima media di 50,70 € giorno nella ATS Montagna ad una retta media massima di 93,29 € giorno nella ATS Città Metropolitana di Milano.

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