Le esenzioni dei ticket sanitari devono adeguarsi al carovita

La lettera di Didonè al ministro Schillaci: c’è un vuoto normativo

Le esenzioni dei ticket sanitari hanno limiti di reddito che non sono adeguati al costo della vita. La Federazione dei pensionati Cisl lo denuncia da tempo, ma è del 13 novembre l’ultimo comunicato stampa che rende noto di una lettera, inviata da Emilio Didonè al ministro della Salute Orazio Schillaci, sulla questione.

Il segretario generale Fnp Cisl osserva che, dall’applicazione della legge 537/93, i limiti reddituali per l’esenzione non sono stati rivisti, ma solamente riconvertiti ed era il 2002, nel periodo di passaggio dalla lira all’euro. Nel frattempo, l’inflazione è salita e le pensioni, se pur di poco, sono state rivalutate: così anziani che hanno, oggi, un reddito comparabile a quello di dieci anni fa, oggi non hanno più diritto all’esenzione.

Per esempio, nel 2012 l’importo medio di una pensione di vecchiaia era di 15.658 euro lorde e, con due pensioni medie, una coppia di anziani riusciva comunque a rientrare nel limite di reddito familiare (36.151,98 euro), ottenendo l’esenzione nel pagamento dei ticket. Dopo 10 anni, nel 2022, la stessa coppia di anziani, con la rivalutazione progressiva della loro pensione salita a 19.258 euro, viene di fatto esclusa dal beneficio dell’esenzione, perché la somma delle loro pensioni (38.516 euro) supera il limite massimo di 36.151,98 euro.

Di fatto, accade che sempre più pensionati e pensionate rischiano di essere esclusi dall’esenzione, pur senza avere redditi alti. Dal rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità emerge che, nel biennio 2022- 2023, 2.6 milioni di ultra 65enni siano stati costretti a rinunciare ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbero avuto bisogno.

La Fnp scrive che serve una modifica legislativa per risolvere il nodo e si dice disponibile a un dialogo costruttivo su questo tema e sulle altre questioni legate all’assistenza sanitaria rivolta alla popolazione anziana.

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COMUNICATO STAMPA Sanità. Didonè (Fnp Cisl), pensionate e