Lavoratori domestici in Italia: nel 2021 sono aumentati i contratti regolari

I dati dell’osservatorio Inps del 2021: più donne che uomini, molti stranieri, in maggior parte nel Nord Italia

I lavoratori domestici in Italia sono per lo più donne, stranieri in numero doppio rispetto agli italiani, concentrati nel Nord e nel Centro Italia con la Lombardia come prima regione. Questi, in sintesi, i dati emersi dall’Osservatorio sui lavoratori domestici Inps per il 2021. È stato l’anno in cui, per permettere a colf e badanti di andare al lavoro nonostante il lockdown, alcune famiglie hanno regolarizzato il rapporto, facendo aumentare i numeri dei contratti rilevabili da Inps.
L’Osservatorio rileva nel Nord-Ovest il maggior numero di lavoratori, con il 30,5 per cento, subito dopo vengono il Centro con il 26,8 per cento e il Nord-Est con il 20,5 per cento. In Lombardia risultano registrati il 19,2 per cento dei contratti. I lavoratori stranieri sono il 70 per cento del totale.

Lavoratori domestici in Italia: chi sono

Per lavoratori domestici Inps intende sia le persone che collaborano alla gestione della casa sia coloro che accudiscono un malato o un anziano. Nel 2021, le colf sono il 53 per cento, le badanti il 47. La tipologia “colf”, si legge nel rapporto, è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Asia Medio Orientale e dall’America Centrale, in cui prevale la tipologia “badante”.
Una prima analisi degli stipendi evidenzia che la maggior parte dei lavoratori domestici ha una retribuzione annua dai 13.000 euro in poi (106.451 lavoratori pari al 11,1% del totale). La stessa situazione si verifica anche per le femmine (11,5 per cento), mentre per i maschi la classe tra 1.000 e 2.000 euro (10,0 per cento).

Per leggere il rapporto completo:

https://www.inps.it/osservatoristatistici/api/getAllegato/?idAllegato=1013