L’Assegno di inclusione sostituisce la pensione di cittadinanza

Anziano_inclusione

Il reddito e la pensione di cittadinanza non saranno più disponibili nel 2024. L’ultima legge di bilancio ha abolito entrambi sostituendoli con una formula differente di beneficio economico, l’Assegno di inclusione.
I destinatari sono:

  • nuclei con persone minorenni
  • nuclei con persone con disabilità
  • nuclei con persone con almeno 60 anni di età
  • nuclei con componenti in condizioni di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.

Tra le condizioni di svantaggio, ci sono, ad esempio, l’essere in carico ai servizi per dipendenze, essere stati vittime di violenze e in caso di malattie psichiatriche, essere senza fissa dimora.
Fra i requisiti economici ci sono un valore ISEE non superiore a 9.360 euro, una casa sotto i 150 mila euro, un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui.

L’Assegno ha una soglia minima di 480 euro. Una volta accettata la domanda, viene erogato per non più di 18 mesi consecutivi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.
L’Assegno di Inclusione si richiede, on line, presso il sito Inps utilizzando le credenziali SPID o Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica tramite il sito dell’Inps, presso i Caf Cisl e i Patronati Inas.

Per approfondire:

https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2947/pensione-di-cittadinanza-da-gennaio-diventa-assegno-di-inclusione/