Negli ultimi decenni miglioramenti apprezzabili nello stato di salute della popolazione hanno determinato l’aumento del benessere, ovvero superiori livelli di qualità della vita, seppure si tratti di progressi disomogenei per modalità di raggiungimento e distribuzione.
Persistono, infatti, ampie disuguaglianze nello stato di salute, geografiche e sociali. Le disuguaglianze di salute sono in continuo aumento anche nei paesi più ricchi e la crisi economica le ha ulteriormente inasprite a partire dal 2008.
Si tratta di disuguaglianze di natura particolarmente sensibile – poiché ledono un fondamentale diritto umano – ed evitabili. Le ragioni delle disuguaglianze di salute sono complesse e coinvolgono un ampio spettro di fattori che si combinano nella generazione di meccanismi responsabili tra i quali anche la relazione tra salute e genere. In questa logica si struttura l’importanza della medicina generespecifica.
A lungo, infatti, la scienza medica ha appiattito le differenze considerandole un fattore secondario nello sviluppo di soluzioni di cura e prevenzione determinando uno dei più grandi gap della sanità pubblica.
L’introduzione del concetto di genere accoglie ed include numerose peculiarità derivanti sia dalla differente anatomia e fisiologia di uomini e donne, sia da fattori relativi all’ambiente, alla società, all’educazione, alla cultura e alla psicologia dell’individuo.
Su questo tema il Coordinamento Donne FNP ha pubblicato un interessantissimo approfondimento sul suo foglio informativo nazionale “Donne Informa”