La posizione Fnp Cisl sul primo decreto attuativo della legge delega anziani
La riforma della non autosufficienza ha visto ieri un passaggio importante con l’approvazione del primo decreto attuativo. La strada è stata tracciata, ma ci vorranno ulteriori provvedimenti per riempirla di contenuti. Si è espresso così Emilio Didonè, segretario generale Fnp, nel comunicato stampa del 26 gennaio, a proposito degli ultimi sviluppi della Legge Delega n. 33/2023.
Didonè ricorda i tempi tecnici che servono al decreto: l’esame delle Commissioni parlamentare, della Conferenza Unificata delle Regioni, l’esame definitivo in Consiglio dei ministri, entro la fine del primo trimestre del 2024.
Il segretario Fnp osserva anche che l’annunciata prestazione universale, – che dovrebbe comportare la riforma della discussa indennità di accompagnamento – diventerà concreta alla fine dell’anno.
Fnp Cisl vede con favore il proseguire della riforma:
“Lo consideriamo un primo provvedimento estremamente importante che getta le basi per costruire quel nuovo modello di welfare in grado di rispondere concretamente ai bisogni di oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 sono non autosufficienti, e delle loro famiglie spesso lasciate sole ad affrontare lo ‘tsunami’ della non autosufficienza.”
Tra gli elementi positivi, lo Snaa (Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente), la promozione dell’invecchiamento attivo e la proposta del continuum assistenziale di sostegno.
Dice Didonè:
“Certamente il tema delle risorse rimane un argomento particolarmente spinoso così come abbiamo sempre sostenuto. Il mancato finanziamento nella legge di bilancio aveva suscitato delusione e perplessità ma oggi il decreto stanzia complessivamente oltre 1 miliardo di euro per i primi due anni. Sono risorse importanti per far decollare questa riforma ma tutti sappiamo che ne serviranno altre, strutturali aggiuntive, da trovare durante la legislatura, per potenziare e qualificare il sistema degli interventi e servizi integrati sociosanitari garantendo all’anziano il diritto di continuare a vivere e curarsi nella propria casa.”