La popolazione italiana invecchia e mancano i geriatri

Secondo la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) e la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), in Italia il fabbisogno stimato di nuovi geriatri e geriatre, sia in ambito ospedaliero che territoriale, resta largamente insufficiente a coprire le necessità di cura della popolazione anziana.

Le due Società Scientifiche sottolineano il ruolo centrale del geriatra, soprattutto nelle condizioni di fragilità della persona.

Di conseguenza chiedono alle istituzioni competenti di rivalutare il fabbisogno di tale figura per il prossimo triennio, così da garantire una risposta efficace alle aumentate necessità di posti letto ospedalieri dedicati agli anziani e di specialisti territoriali geriatri, come emerso nel periodo di pandemia COVID-19.

Secondo la medicina geriatrica, in Italia, uno dei Paesi più vecchi del mondo con circa 13 milioni di over 65 e appena 400.000 nuovi nati all’anno, ci sono 7.500 pediatri e solo 4.300 geriatri. Inoltre, nei prossimi tre anni, il fabbisogno di specialisti in Geriatria sarà addirittura in calo perché da 347 borse di specializzazione previste per l’anno in corso, si passa a 319 nel 2023. In pratica in tre anni saranno cumulativamente ammessi alla specializzazione in Geriatria 1.008 medici a fronte di 2.287 in Pediatria”.

Gli esperti lanciano l’allarme affermando che senza un adeguato numero di medici specializzati nell’invecchiamento, sarà impossibile prendersi cura in modo appropriato delle persone anziane.

E chiedono che venga rivalutato il fabbisogno di geriatri e delle Unità di Geriatria in tutti gli ospedali italiani, eventualmente rimodulando una parte dei 26.000 posti letto nelle Medicine Interne in posti letto di Geriatria.

La FNP è in perfetta sintonia con la richiesta dei Geriatri italiani, dal momento che sin dal lontano “Progetto Obiettivo 1992”, che rappresenta ancora oggi la piattaforma più innovativa intorno alla tutela della dimensione senile, chiese con urgenza il potenziamento e la specializzazione delle divisioni ospedaliere geriatriche e la revisione dei programmi nelle scuole di formazione per infermieri, fisioterapisti, psicologi, eccetera, già allora molto carenti per quanto attiene la didattica geriatrica.

Oggi il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) assegna un ruolo centrale all’assistenza delle persone anziane sia a livello domiciliare e residenziale, che in ambito ospedaliero, ma affinché queste cure risultino appropriate e abbiano il miglior rapporto costo/beneficio, è indispensabile garantire un numero sufficiente di specialisti in geriatria, adeguato al continuo aumento dell’invecchiamento nel Paese, e formati a valutare la “salute” delle persone anziane in modo globale e multidimensionale.