La giungla dei ticket: tre milioni di euro all’anno a carico delle famiglie

La compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini, introdotta come moderatore dei consumi, si è progressivamente trasformata in un consistente capitolo di entrate per le Regioni.

Infatti, tutte le Regioni hanno introdotto sistemi di compartecipazione alla spesa sanitaria, con un livello di autonomia tale da generare una vera e propria “giungla dei ticket”, visto che le differenze regionali riguardano sia le prestazioni su cui vengono applicati (farmaci, prestazioni ambulatoriali e specialistiche, pronto soccorso, etc.), sia gli importi che i cittadini sono tenuti a corrispondere, sia le regole utilizzate per definire le esenzioni.

Nel 2017 la compartecipazione ha raggiunto un valore di € 2.884,6 milioni di cui: € 1.548,0 milioni per i farmaci e € 1.336,6 milioni per le prestazioni specialistiche, incluse quelle di pronto soccorso (€ 42,7 milioni5) e altre prestazioni (€ 14,5 milioni). Tali importi corrispondono ad una quota pro-capite di € 47,6, di cui € 25,5 per i farmaci e € 22,1 per le prestazioni specialistiche.

La fondazione Gimbe ha pubblicato recentemente un report molto approfondito sulla compartecipazione sanitaria dal quale emerge una situazione sempre più penalizzante per le famiglie.


Potete scaricare la ricerca completa cliccando qui