La dichiarazione di Didonè del 16 ottobre, dopo le prime notizie sulla manovra
La Fnp chiede la piena rivalutazione delle pensioni. Lo ha dichiarato, una volta di più, Emilio Didonè, segretario generale Fnp, questa mattina, mercoledì 16 ottobre, dopo quanto annunciato dal governo in merito alla prossima legge finanziaria. Come aveva già affermato nelle scorse settimane, Didonè ha ribadito “la necessità di riconoscere un’indicizzazione piena di tutte le pensioni” e ha auspicato che
allo scadere dell’attuale meccanismo di rivalutazione, venga recuperata la rivalutazione completa delle pensioni secondo il modello a scaglioni della legge 388/2000, cosi come modificata dalla legge di Bilancio 2020.
Il Consiglio dei Ministri di ieri sera, 15 ottobre, nel Documento programmatico di bilancio ha confermato le misure già presenti nella manovra 2024, senza apporre tagli alle rivalutazioni. Restano anche Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna, nella versione, però, selettiva che era stata varata nella precedente legge di bilancio. Sull’attuale meccanismo di rivalutazione “a fasce”, con penalizzazioni progressive per le pensioni più alte, c’è da ricordare che, a seguito di alcuni ricorsi, la misura è al vaglio della Corte costituzionale.
Ha detto Didonè:
In generale, riteniamo che il Governo debba affrontare più seriamente e presto il tema della previdenza, a cominciare dalla separazione della previdenza dall’assistenza. Inoltre vanno sanate tutte quelle situazioni di iniquità esistenti nei confronti dei pensionati quali, ad esempio, la pressione fiscale che grava in modo rilevante su tutti trattamenti pensionistici rispetto agli altri Paesi europei; il differimento del pagamento del TFS/TFR dei pubblici dipendenti in quiescenza, oltre alla difficoltà di questi ultimi di vedersi riconosciuti i benefici a seguito dei rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego.
Foto d’archivio
Per approfondire:
https://www.ilsole24ore.com/art/pensioni-resta-quota-103-silenzio-assenso-e-bonus-maroni-AGDfG1Z