Sarà per il verdetto in arrivo da parte di Moody’s, sarà per l’approssimarsi della scadenza per la presentazione del Def o per il timore di una recessione più prolungata e grave del previsto, ma il governo sembra ormai aver definitivamente abbandonato l’idea che l’Italia possa crescere quest’anno a ritmi anche lontanamente simili a quelli ipotizzati solo tre mesi fa.
Ministero dell’Economia da una parte e Ministero dello Sviluppo dall’altra sono quindi al lavoro per mettere a punto un nuovo pacchetto di misure per lo sviluppo, interventi pro-imprese destinati a dare una spinta agli investimenti, all’occupazione e al Pil.
“I conti ci dicono che il rischio di una manovra bis è concreto”, sostiene il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Abbiamo bisogno nella prossima finanziaria – ha aggiunto – di recuperare le risorse, che non arrivano da crescita e sviluppo. Quindi parliamo di 10-15 miliardi, a seconda di come sarà la crescita. E a questo aggiungiamo anche i miliardi per non fare crescere l’Iva, quindi l’unica soluzione è fare ripartire lo sviluppo”.
In Italia ci sono le “infrastrutture bloccate. Basterebbe sbloccare le opere – ha proseguito – per avere subito oltre 400.000 occupati in più, credo questa sia la vera leva che il Governo può immediatamente utilizzare”.