La Corte Costituzionale: Più Stato in Sanità

“Un esercizio inadeguato di questo potere non solo comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli essenziali delle prestazioni. Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato dalla competenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva”.

Così il Presidente Giancarlo Coraggio nella sua relazione sull’attività della Consulta.

“La peculiarità di un servizio sanitario nazionale ma a gestione regionale richiede un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e di correzione delle inefficienze regionali: un esercizio inadeguato di questo potere non solo comporta rischi di disomogeneità ma può ledere gli stessi livelli essenziali delle prestazioni, sul cui rispetto, anche nel 2020, la Corte si è più volte soffermata. Questo problema di fondo si è riproposto nel contesto attuale, pure caratterizzato dalla competenza esclusiva dello Stato in materia di profilassi internazionale, competenza che avrebbe dovuto garantire quell’unitarietà di azione e di disciplina che la dimensione nazionale dell’emergenza imponeva e tutt’ora impone”.

È uno dei passaggi della Relazione del Presidente Giancarlo Coraggio sull’attività della Corte costituzionale nel 2020, in cui si possono leggere le principali linee di tendenza della giurisprudenza costituzionale.

La relazione sull’attività anno 2020 della Corte Costituzionale, in sanità va nella direzione auspicata anche da Emilio Didonè segretario generale Fnp Cisl pensionati Lombardia.”

Nella relazione sull’attività della Corte Costituzionale anno 2020 il Presidente Giancarlo Coraggio ha sottolineato come, nel caso delle prestazioni sanitarie, sia la garanzia dei diritti incomprimibili Lea ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione ai cittadini.

“Siamo pienamente in sintonia, la salute dei cittadini non si garantisce con previsioni e calcoli economici su tagli e risparmi ma occorre puntare su prevenzione, programmazione, obiettivi di salute fissati e da reggiungere”.

Questo è il commento di Emilio Didonè in uno dei passaggi dedicati alla sanità della relazione del Presidente della Corte Costituzionale sulle attività della Consulta anno 2020.

Ci troviamo anche d’accordo con il passaggio che riafferma: ‘la necessità di un esercizio forte, da parte dello Stato, del potere di coordinamento e correzione delle inefficienze regionali’.

Un problema di fondo che ci trasciniamo da anni e che si è riproposto nel contesto attuale di pandemia. Sosteniamo che è il Governo centrale a dover avere un ruolo autorevole di guida in questa e altre emergenze. Un ruolo di governo e decisione che, ove possibile, andrebbe ulteriormente potenziato, per diminuire le disuguaglianze di salute che ancora, a tanti livelli, persistono nel nostro Paese, e che il Covid ha di fatto fatto emergere”.

Vedi i viaggi della speranza in aumento!

Da tempo  – prosegue Didoné – Fnp Cisl pensionati Lombardia chiede una revisone adeguata del Titolo V della Costituzione.

Dopo tanti anni è arrivata l’ora di affrontare un aggiornamento del Titolo V della Costituzione senza ideologia e schieramenti di parte, per risolvere le questioni che oggi vediamo e che non funzionano.

Se neanche in una pandemia cosi tragica si riesce a lavorare insieme, a decidere insieme, a resistere di andare contro il Governo centrale dobbiamo prendere atto che che il problema c’è ,è reale, esiste e va affrontato! “