La CISL saluta Domenico Amigoni, sindacalista del mondo

La chiesetta di Vercurago, piccolo paese del Lecchese, era gremita stamattina per l’ultimo saluto a Domenico Amigoni.

Domenico, settantatré anni, aveva lasciato forzatamente da qualche anno la sua attività di cooperatore a causa di una grave malattia. Ma fino a quando la malattia glielo ha permesso, nonostante la pensione, aveva continuato ad occuparsi di progetti di aiuto e di riscatto di tanti popoli in difficoltà.

Per molti anni era stato direttore di ISCOS (Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo) Lombardia, l’organizzazione non governativa della CISL.

Moltissimi i progetti curati e portati a compimento durante la sua gestione dell’Istituto Sindacale in molte parti del mondo in cooperazione con sindacati e movimenti sociali locali. Ricordiamo i progetti a Mostar, in Bosnia Erzegovina, subito dopo la terribile guerra con i suoi genocidi che lasciò il paese profondamente diviso, progetti che, oltre ai primi aiuti, si proponeva di favorire la ricomposizione sociale coinvolgendo volontari delle diverse etnie.

Vanno ricordati anche i progetti in Mozambico di sostegno alla cooperazione agricola e degli allevatori. E, infine, quello che lo ha impegnato nei suoi ultimi anni, insieme alla moglie Teresa, in Salvador presso il bacino idroelettrico di Cerron Grande a favore dei pescatori del lago Suchitlán organizzati in cooperativa.

Dopo essere andato in pensione, Domenico ha continuato a cooperare con ISCOS da volontario.

Nel 2015 aveva realizzato e presentato, insieme a Rachele Pennati, già segretario Fnp Cisl Monza, Brianza il libro “Solidarietà Internazionale a Lecco per il Mozambico”.

Così lo ricordano all’ISCOS Lombardia:

“La perdita di Domenico Amigoni è la perdita di un amico, di un collega, di un compagno di viaggi, di progetti, di incontri e di sogni. Cooperante da sempre, insieme alla moglie Teresa e ai figli, già direttore di Iscos Lombardia si devono al sui impegno il progetto sul Cerron Grande in Salvador, i tanti interventi di cooperazione allo sviluppo a Maputo, in Mozambico, e i progetti di Iscos in Bosnia dopo la guerra. Con Domenico Iscos Lombardia ha fatto grandi cose, di lui resterà la passione e l’amore per questa organizzazione, per la gente incontrata in ogni parte del mondo e il desiderio di donare un gesto di solidarietà sempre. Domenico, continueremo ad andare avanti con grinta, entusiasmo e passione, lo faremo anche per te”.

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