La bandiera dell’Ucraina sventola sul municipio di Legnano

Martedì primo marzo: in tanti in piazza per dire no all’invasione russa. Articolo di Luigi Maffezzoli

Legnano contro la guerra. Erano in tanti il primo marzo i cittadini legnanesi in piazza San Magno per la pace e contro l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. Rappresentanti sindacali e del ricco mondo associativo dell’Alto Milanese e semplici cittadini, tanti anche i pensionati della FNP, dello SPI e della UILP.

“Fino alla settimana scorsa non pensavamo che la Russia invadesse veramente l’Ucraina e invece è successo. Le minacce di Putin di ricorrere alle armi atomiche appare assurda, incredibile, una catastrofe planetaria senza ritorno”.

Ha scandito Giuseppe Oliva, ex segretario generale della CISL Legnano Magenta ed ora anche lui pensionato della FNP, intervenuto a nome della confederazione di via Tadino. In precedenza aveva ricordato le parole della nostra costituzione nella quale si ripudia la guerra

“come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”

Una costituzione, ha continuato, scritta

“in un’Italia distrutta, materialmente e moralmente, dalla Seconda guerra mondiale che essa stessa aveva contribuito ad incendiare. Si pensava che dopo quell’esperienza, dopo il nazismo e il fascismo, il mondo avesse capito che con la guerra non si risolvono i conflitti, anzi si esasperano lasciando una scia di distruzioni e di povertà che a pagare sono più deboli. Si pensava che dopo 70 anni di sostanziale pace, dopo il superamento della guerra fredda e dell’equilibrio del terrore atomico, l’Europa fosse immune dai conflitti armati.”

Ma invece così non è stato. Ferma e senza dubbi la condanna per l’invasione dell’Ucraina dei soldati di Putin.
Altrettanto ferma anche la condanna della guerra da parte del sindaco di Legnano Lorenzo Radice che si è rivolto direttamente alla delegazione Ucraina presente in piazza, esprimendo a loro e alla loro nazione tutta la sua solidarietà e impegnandosi affinché la bandiera di Kiev sventoli sul palazzo del municipio fino alla fine della guerra, accanto ai quella italiana e a quella per la pace.

Il sindaco si è anche impegnato per la raccolta di aiuti economici e materiali a sostegno del popolo ucraino, al fianco di Caritas, Croce Rossa ed altre associazioni legnanesi e per l’accoglienza dei profughi in accordo con tutti i comuni dell’Alto Milanese.

L’appello del sindaco è stato prontamente accolto dalla FNP che insieme a tutta la CISL, come ribadito più volte anche dal suo segretario Luigi Sbarra, si impegnerà concretamente per il sostegno a chi fugge dalla guerra e a chi ne subisce le conseguenze, rischiando costantemente la vita sotto le bombe russe.

Luigi Maffezzoli