Italia, risalgono i contagi. Nelle Rsa 41% decessi Covid

Nel giorno in cui tornano a salire i contagi anche in Italia, emergono le prime verità sul nodo Rsa.

Secondo i dati finali dell’indagine Iss e Garante nazionale persone private della libertà personale, infatti, su 9.154 soggetti deceduti, 680 erano risultati positivi al tampone e 3.092 avevano presentato sintomi simil- influenzali: il tutto, dunque, pari a circa il 41,2%, con il 7,4% del totale dei decessi con riscontro di infezione da Sars-Cov-2 e il 33,8% con sintomi simil- influenzali a cui non è stato effettuato il tampone. Il picco dei decessi è stato riscontrato nel periodo 16-31 marzo.

Al questionario hanno risposto 1.356 strutture, il 41,3% di quelle contattate. Il tasso di mortalità considerando i decessi di residenti con sintomi simil-influenzali, è del 3,1%, ma sale fino al 6,5% in Lombardia. Qui i decessi totali nelle Rsa che hanno risposto al questionario sono stati nel periodo considerato 3.793 di cui 281 (7,4%

sul totale) positivi e 1807 (47,6% del totale) con sintomi; in Piemonte 1.658 decessi con 161 (9,7%) positivi e 410 (24,7%) con sintomi; in Veneto 1.136 decessi con 38 (3,3%) positivi e 180 (15,8%) con sintomi; in Toscana 640 decessi totali di cui 36 (5,6%) positivi a Covid e 154 (24,1%) con sintomi; in Emilia Romagna 639 decessi totali nelle Rsa che hanno risposto all’indagine Iss con 81 (12,7%) positivi e 265 (41,5%) con sintomi.

L’indagine è stata avviata a partire dal 24 marzo scorso. I dati riferiti dalle strutture residenziali e sociosanitarie (Rsa) sono relativi al periodo 1 febbraio-30 aprile. In merito alle caratteristiche delle strutture in media sono risultati presenti 2,5 medici, 8,5 infermieri e 31,7 operatori socio- sanitari per struttura. Circa l’11% delle strutture ha dichiarato di non avere medici in at tività nella struttura fra le figure professionali coinvolte nell’assistenza.

L’indagine Iss-Garante ha anche preso in considerazione le difficoltà riscontrate: nelle 1.259 strutture che hanno risposto alla domanda, 972 (77,2%) hanno riportato al momento del completamento del questionario la mancanza di dispositivi di protezione individuale, mentre 263 (20,9%) hanno riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. Inoltre, 123 (9,8%) strutture segnalano una mancanza di farmaci, 425 (33,8%) l’assenza di personale sanitario e 157 (12,5%) difficoltà nel trasferire i residenti affetti da Covid-19 in strutture ospedaliere. Infine, 330 strutture (26,2%) dichiarano di avere difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da Covid-19 e 282 hanno indicato l’impossibilità nel far eseguire i tamponi.

Intanto, torna a salire il dato giornaliero dei contagi da coronavirus in Italia, con un incremento di 329 casi rispetto a martedì, quando si era registrata una crescita di 210. Il dato della Protezione civile comprende attualmente positivi, vittime e guariti. In Lombardia i nuovi contagiati sono 242 in più, pari al 73,5% per cento dell’aumento di ieri in Italia. Il numero dei casi totali è arrivato a 237.828. Sono 5 le regioni ad aumento zero – Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata, più la Provincia autonoma di Bolzano.

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