I dati Istat di dicembre 2024. Crescono i servizi ma non compensano
L’industria italiana ha visto una flessione del 4,3% del fatturato nel 2024, quando nel 2023 il calo era stato dello -0,7%. Con la nota sui dati di dicembre 2024, diffusi il 27 febbraio scorso, Istat ha registrato l’andamento negativo dell’industria estrattiva e manifatturiera. I dati grezzi mostrano un calo del 3,4% in valore e del 2,3% in volume e il segno meno si vede sia sul mercato interno che su quello estero. È andata meglio nel settore dei servizi, che nel 2024 ha visto una crescita annua del fatturato (+1,3% in valore, +0,3% in volume): positivo, ma in rallentamento rispetto ai numeri del 2023 (+3,3% in valore, +1,3% in volume). Per Istat, anche nel caso dei servizi, la dinamica tendenziale nella seconda parte dell’anno ha mostrato un peggioramento, soprattutto nei volumi, in flessione nel terzo e nel quarto trimestre.
Anche i numeri dell’export non sono positivi. Le stime, sempre Istat, sono relative a gennaio 2025 e indicano, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una riduzione congiunturale per le esportazioni (-1,0%) e un aumento per le importazioni (+3,6%). Il calo su base mensile si è registrato sulle vendite energia (-9,4%), beni di consumo durevoli (-4,4%) e non durevoli (-4,0%). Segno più, invece, per le vendite di beni intermedi (+1,8%) e beni strumentali (+1,3%). Le importazioni hanno visto più acquisti di beni di consumo non durevoli (+12,7%), beni intermedi (+7,6%) e beni di consumo durevoli (+7,0%).
In questo scenario, si fa strada il timore per gli effetti negativi dei dati annunciati dall’amministrazione Usa. Non ci sono ancora previsioni complessive sulle conseguenze possibili ma per Confartigianato i rischi più delicati coinvolgono le piccole imprese, in settori come moda, mobili, legno, metalli, gioielleria e occhialeria. Fra le regioni più esposte c’è la Lombardia e tra le province, Milano (insieme a Firenze, Modena, Torino, Bologna, Vicenza).
Sull’agroalimentare Coldiretti ipotizza, con i dati al 25%, un aumento dei costi per i consumatori americani fino a 2 miliardi di euro.
Per approfondire:
http://www.conquistedellavoro.it/si-aggrava-la-crisi-dell-industria-italiana-1.3348933