Incidenti sul lavoro: la morte di Lorenzo Parelli, a 18 anni, solleva un problema drammatico

Luigi Sbarra: un episodio che dovrebbe scuotere il Paese su questioni denunciate da tempo

Tra gli incidenti sul lavoro che hanno destato più clamore negli ultimi giorni c’è il caso di Lorenzo Parelli, schiacciato da una putrella di 150 chili venerdì 22 gennaio, presso la Burimec, a Lauzacco, in provincia di Udine. Non è l’ultimo caso, purtroppo, perché solo il giorno prima le cronache registravano l’infortunio che a Busano, in Piemonte, è costato la vita a Vincenzo Pignone, operaio di 58 anni e il caso di Salvatore Mongiardo, 64, di Pomezia (Roma), anch’egli morto sul lavoro.
La reazione dell’opinione pubblica è stata forte, soprattutto per la morte del giovane Lorenzo. Le cause dell’incidente sono da chiarire, così come pure da verificare sono la sicurezza dell’ambiente di lavoro nella Burimec e le condizioni in cui operava Lorenzo, che stava frequentando un periodo di alternanza scuola-lavoro presso l’azienda e aveva, come da normativa, un tutor assegnato.

Incidenti sul lavoro: per i sindacati va potenziata la vigilanza

Le cronache registrano quotidianamente casi di infortuni sul lavoro e incidenti mortali. I dati Inail del 2021 sono di almeno 1116 denunce per infortuni mortali e si tratta di numeri aggiornati a fine novembre 2021 e dati che la stessa Inail definisce provvisori. L’osservatorio nazionale indipendente sui morti del lavoro, coordinato da Carlo Soricelli, parla di 1404 morti sul lavoro per l’anno scorso.
I dati di Cisl Lombardia, per quanto riguarda il territorio lombardo, rilevano 153 casi denunciati di infortunio mortale, da gennaio a novembre 2021, contro i 240 dello stesso periodo del 2020.

Nell’articolo pubblicato su Conquiste del lavoro, il 24 gennaio, a firma di Mariateresa Bazzaro, emerge la posizione di Luigi Sbarra, segretario generale Cisl. Due questioni:

“La prima riguarda lo strumento dello stage in alternanza scuola-lavoro, che è colpevolmente usato da molte aziende come ‘lavoro gratuito (…) La seconda questione è di fondo, e riguarda la scia interminabile di incidenti sul lavoro. Si continua a morire, ad infortunarsi, ad ammalarsi di lavoro ogni singolo giorno. Da anni chiediamo una patente a punti per classificare e qualificare le aziende. Il Governo dovrebbe far partire, come promesso, un piano straordinario di ispezioni, soprattutto nell’edilizia, assumendo più personale. Bisogna investire su Prevenzione e Formazione”.