All’indagine hanno risposto 11.520 associati. Il problema maggiore sta nelle liste di attesa
In Lombardia 6 iscritti Cisl su 10 hanno rinunciato, “qualche volta” o “spesso”, nel corso del 2023, alle cure mediche. È emerso dall’indagine “Servizio Sanitario in Lombardia”, a cura di Cisl e di BiblioLavoro, presentata il 27 giugno a Milano, al teatro Gregorianum. La ricerca ha raccolto 11.520 risposte da parte di tesserati Cisl, in gran parte nelle categorie dei lavoratori ma anche, per un 22,3 per cento, dei pensionati.
Alcuni numeri: un intervistato su cinque, con redditi oltre i 50.000 euro, ha rinunciato alle cure, mentre tra coloro che hanno redditi inferiori a 15 mila euro il rapporto sale a 2 su 3. I lunghi tempi di attesa sono la motivazione nel 64,6 per cento dei casi, ma c’è anche un 46 per cento di rinunce per ragioni economiche. A proposito di genere: sono in prevalenza le donne a trascurare la salute, per motivi economici.
All’incontro del 27 erano presenti, per Cisl Lombardia Fabio Nava, segretario generale aggiunto e Roberta Vaia, segretaria regionale; Angela Cremaschini, segretaria generale Cisl Funzione pubblica Lombardia e Sergio Marcelli, segretario generale della Fnp regionale. Hanno partecipato Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare e Alessandro Nobili, del Dipartimento di ricerca politiche per la salute dell’Istituto Mario Negri di Milano. I risultati della ricerca sono stati presentati da Francesco Girolimetto, direttore di BiblioLavoro.
La tendenza a rinunciare alle visite deve preoccupare. Nel campione dell’indagine, più della metà degli intervistati ha almeno una patologia cronica. Un intervistato su cinque ha due o più cronicità. Proprio tra i malati cronici, circa una persona su due ha rinunciato a curarsi per scomodità delle strutture o per ragioni economiche, mentre due persone su tre hanno rinunciato a causa dei tempi di attesa.
Accade in un contesto in cui la spesa media nel 2023 per visite, esami e ricoveri è pari a 951 euro, mentre quella riguardante le altre spese sanitarie (farmaceutiche, odontoiatriche, fisioterapiche, ecc.) arriva a 1.184 euro.