Il seminario della Ces a Roma rilancia il ruolo della protezione sociale
Il sindacato europeo chiede di rivedere le politiche di austerità e di potenziare gli interventi di welfare. economica e sociale. La Confederazione europea dei sindacati (Ces) ha organizzato giovedì 18 gennaio, a Roma, il seminario “Futuro della protezione sociale e del welfare State nell’Unione Europea”. Giulio Romani, segretario della Ces, ha ribadito il ruolo del welfare, che devono affiancarsi alle politiche economiche dei governi e della Comunità europea. Il modello economico europeo è competitivo solo se incorpora la giustizia sociale, ha detto Romani, e occorre rivedere le politiche di austerità per consentire investimenti sociali che consentano equità e sostenibilità.
La Ces si riferisce alle misure decise dalla Ue nel Patto di stabilità, in merito alla riduzione del deficit. Le stime indicano che il Patto avrebbe una conseguenza di circa 25,4 miliardi di euro all’Italia nel bilancio per il prossimo anno, mentre, in Europa, peserebbe circa 100 miliardi.
Ripensare il welfare
Nel corso del seminario Ces, Luigi Sbarra, segretario generale Cisl è intervenuto dicendo che i sistemi di welfare vanno ripensati, in vista delle trasformazioni attuali. Sbarra ha sottolineato l’importanza di attuare politiche partecipative che avvicinino i cittadini ai luoghi delle decisioni e ha invitato a pensare al welfare come a una componente per una crescita economica equa:
“La sostenibilità finanziaria dello Stato sociale dipende da un’equa raccolta di entrate da tutte le potenziali fonti di finanziamento, da una governance economica che promuova investimenti, dal numero di persone occupate e dalla loro produttività. Le politiche di welfare possono rappresentare un volano per massimizzare occupazione e produttività. Basta pensare alle politiche per l’istruzione, alla formazione permanente, alla riduzione delle barriere che impediscono alle donne di entrare o tornare al lavoro”.